(Cittadino e Provincia) – Perugia 30 marzo 2012 –“La crisi economica nazionale – scrive in una interrogazione il Consigliere Provinciale del Pdl Giampiero Panfili - interessa tutti i settori produttivi e commerciali compreso quello agricolo ed agro-alimentare che ha fatto registrare una flessione della domanda ed un contestuale aumento dei costi di produzione. Per far fronte alla difficoltà globale dell’economia, il Governo italiano sta predisponendo aiuti e riforme strutturali mirate ai singoli settori mentre il comparto agricolo rimane sistematicamente marginale nelle politiche di sostegno allo sviluppo. Il decreto-legge "salva Italia" introduce la
nuova imposta municipale IMU il cui pagamento sarà anche richiesto per i terreni agricoli e per i fabbricati rurali a partire dal 2012. Per quanto riguarda i terreni agricoli, con l'IMU non saranno più applicabili le riduzioni della base imponibile previste da precedente regime dell'ICI,
per i terreni condotti da coltivatori diretti o imprenditori agricoli professionali iscritti nelle relative gestioni previdenziali; inoltre, la base imponibile risulterà aumentata per effetto dell'innalzamento da 75 a 130 del moltiplicatore da applicare al reddito dominicale risultante in
catasto (110 per i coltivatori diretti e gli imprenditori agricoli professionali iscritti nella previdenza agricola). Infine, è aumentata anche l'aliquota, fissata nella misura di base allo 0,76 per cento. Particolarmente pesante è poi l'aggravio sui fabbricati rurali, prima esenti dall'ICI, in considerazione del fatto che il loro valore imponibile risulta espresso dal reddito dominicale del terreno cui sono asserviti per fini abitativi o funzionali allo svolgimento delle attività agricole; i fabbricati rurali risultano infatti assoggettati all’IMU secondo le norme ordinarie, mentre i fabbricati rurali aventi natura strumentale che godono di un’aliquota agevolata pari allo 0,2 per cento, con possibilità dei comuni di ridurla ulteriormente allo 0,1 per
cento.Vanno infine considerati gli ulteriori oneri connessi all'operazione di iscrizione dei fabbricati rurali iscritti nel catasto terreni nel catasto edilizio urbano, cui gli interessati dovranno provvedere entro il mese di novembre 2012. Dette riforme determineranno un aggravio di imposte sul settore agricolo difficilmente sostenibile con l’alto rischio di veder chiudere tutte quelle realtà produttive di piccola e media grandezza. Ricordo che riflessioni del genere sono già state sottoposte all’attenzione del Parlamento ed alla Conferenza delle Regioni sulla base dell’importanza che il settore agricolo riveste nell’economia nazionale sia da un punto di vista delle esportazioni sia per la difesa del territorio, del paesaggio nonché della potenzialità occupazionale” panfili chiede quindi che la Provincia si impegni per “l’immediata apertura di un tavolo di confronto con la Regione dell’Umbria e i Parlamentari del territorio al
fine di dare forza a quelle iniziative e proposte di legge che chiedono al Governo di di esentare dal pagamento dell’imposta i fabbricati rurali ad uso strumentale, o quantomeno si valuti la possibilità di una consistente riduzione degli oneri, attualmente previsti per gli stessi, con
particolare riferimento a quelli dislocati in aree svantaggiate e di rivedere il meccanismo di calcolo relativo ai terreni condotti dagli agricoltori, in considerazione delle peculiarità del settore agricolo che, sino ad oggi, hanno determinato l’applicazione di
specifiche regole fiscali”.
Gc12118.red
(Cittadino e Provincia) – Perugia 30 marzo 2012 –“La crisi economica nazionale – scrive in una interrogazione il Consigliere Provinciale del Pdl Giampiero Panfili - interessa tutti i settori produttivi e commerciali compreso quello agricolo ed agro-alimentare che ha fatto registrare una flessione della domanda ed un contestuale aumento dei costi di produzione. Per far fronte alla difficoltà globale dell’economia, il Governo italiano sta predisponendo aiuti e riforme strutturali mirate ai singoli settori mentre il comparto agricolo rimane sistematicamente marginale nelle politiche di sostegno allo sviluppo. Il decreto-legge "salva Italia" introduce la
nuova imposta municipale IMU il cui pagamento sarà anche richiesto per i terreni agricoli e per i fabbricati rurali a partire dal 2012. Per quanto riguarda i terreni agricoli, con l'IMU non saranno più applicabili le riduzioni della base imponibile previste da precedente regime dell'ICI,
per i terreni condotti da coltivatori diretti o imprenditori agricoli professionali iscritti nelle relative gestioni previdenziali; inoltre, la base imponibile risulterà aumentata per effetto dell'innalzamento da 75 a 130 del moltiplicatore da applicare al reddito dominicale risultante in
catasto (110 per i coltivatori diretti e gli imprenditori agricoli professionali iscritti nella previdenza agricola). Infine, è aumentata anche l'aliquota, fissata nella misura di base allo 0,76 per cento. Particolarmente pesante è poi l'aggravio sui fabbricati rurali, prima esenti dall'ICI, in considerazione del fatto che il loro valore imponibile risulta espresso dal reddito dominicale del terreno cui sono asserviti per fini abitativi o funzionali allo svolgimento delle attività agricole; i fabbricati rurali risultano infatti assoggettati all’IMU secondo le norme ordinarie, mentre i fabbricati rurali aventi natura strumentale che godono di un’aliquota agevolata pari allo 0,2 per cento, con possibilità dei comuni di ridurla ulteriormente allo 0,1 per
cento.Vanno infine considerati gli ulteriori oneri connessi all'operazione di iscrizione dei fabbricati rurali iscritti nel catasto terreni nel catasto edilizio urbano, cui gli interessati dovranno provvedere entro il mese di novembre 2012. Dette riforme determineranno un aggravio di imposte sul settore agricolo difficilmente sostenibile con l’alto rischio di veder chiudere tutte quelle realtà produttive di piccola e media grandezza. Ricordo che riflessioni del genere sono già state sottoposte all’attenzione del Parlamento ed alla Conferenza delle Regioni sulla base dell’importanza che il settore agricolo riveste nell’economia nazionale sia da un punto di vista delle esportazioni sia per la difesa del territorio, del paesaggio nonché della potenzialità occupazionale” panfili chiede quindi che la Provincia si impegni per “l’immediata apertura di un tavolo di confronto con la Regione dell’Umbria e i Parlamentari del territorio al
fine di dare forza a quelle iniziative e proposte di legge che chiedono al Governo di di esentare dal pagamento dell’imposta i fabbricati rurali ad uso strumentale, o quantomeno si valuti la possibilità di una consistente riduzione degli oneri, attualmente previsti per gli stessi, con
particolare riferimento a quelli dislocati in aree svantaggiate e di rivedere il meccanismo di calcolo relativo ai terreni condotti dagli agricoltori, in considerazione delle peculiarità del settore agricolo che, sino ad oggi, hanno determinato l’applicazione di
specifiche regole fiscali”.
Gc12118.red