Perugia, 9 giugno ’16 – La compagnia teatrale “La badia” di Pietrafitta porta a San Sisto lo spettacolo ironico e brillante “Ritratto di famiglia”. Per due fine settimana, l’11 e 12 giugno 1 il 18 e 19 giugno, al Teatro Giuliano Foresi di San Sisto sarà rappresentata la commedia scritta da di M. Cristina Mencaroni. Un testo sul costume dei nostri tempi, con una trama particolarmente divertente, ma che, come da tradizione, non rinuncia a qualche piccolo spunto di riflessione. Sul quotidiano via vai di un accogliente Portierato cala l’ombra di una duplice sparizione: del capofamiglia Alvaro e di una somma di denaro donata ad una Confraternita. Indagini, ricostruzioni ed illazioni mettono in luce tendenze e costume attuali: piccoli e grandi opportunismi, vanità e smanie di visibilità, in netto contrasto con i sentimenti autentici di chi soffre per la sparizione. Il ritratto dello scomparso domina la scena, offrendo un punto di osservazione straordinario di sentimenti e comportamenti che si alternano, dando vita a paradossi e gag esilaranti dominate da una strana “presenza” in sospeso tra reale ed occulto. Ammiccamenti, ansie, confessioni e speranze che confluiranno in quadro meno virtuale, impietoso ma pieno di umanità per recuperare, con ottimismo, valori e sentimenti autentici.
CS16036.ET
Perugia, 9 giugno ’16 – La compagnia teatrale “La badia” di Pietrafitta porta a San Sisto lo spettacolo ironico e brillante “Ritratto di famiglia”. Per due fine settimana, l’11 e 12 giugno 1 il 18 e 19 giugno, al Teatro Giuliano Foresi di San Sisto sarà rappresentata la commedia scritta da di M. Cristina Mencaroni. Un testo sul costume dei nostri tempi, con una trama particolarmente divertente, ma che, come da tradizione, non rinuncia a qualche piccolo spunto di riflessione. Sul quotidiano via vai di un accogliente Portierato cala l’ombra di una duplice sparizione: del capofamiglia Alvaro e di una somma di denaro donata ad una Confraternita. Indagini, ricostruzioni ed illazioni mettono in luce tendenze e costume attuali: piccoli e grandi opportunismi, vanità e smanie di visibilità, in netto contrasto con i sentimenti autentici di chi soffre per la sparizione. Il ritratto dello scomparso domina la scena, offrendo un punto di osservazione straordinario di sentimenti e comportamenti che si alternano, dando vita a paradossi e gag esilaranti dominate da una strana “presenza” in sospeso tra reale ed occulto. Ammiccamenti, ansie, confessioni e speranze che confluiranno in quadro meno virtuale, impietoso ma pieno di umanità per recuperare, con ottimismo, valori e sentimenti autentici.
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