Incontro tra la categoria e Mismetti, "Il lago rimarrà tra gli interessi della Provincia"
(Cittadino e Provincia) – San Feliciano (Magione), 20 marzo ’15 – Addetti che passano in poco tempo da 20 a 60; un fatturato che nel solo 2014 è lievitato del 40%, passando da 500.000 a quasi 800.000 euro. E’ senz’altro buono lo stato di salute della Cooperativa di pescatori del Trasimeno di San Feliciano, che dal 2007 rappresenta i tre quarti della categoria locale, avendo incorporato anche Torricella e, prima ancora, Sant’Arcangelo. Ma per l’amministratore delegato Valter Sembolini e il presidente Aurelio Cocchini non è il momento di allentare la presa. Ci sono ancora aspetti da chiarire e questioni da risolvere, ancor più oggi che, a fronte di una crisi economica pesante, la professione è diventata un approdo per tanti lavoratori in difficoltà. Una categoria consapevole di rappresentare un aspetto identitario del Trasimeno, e per questo determinata a giocare un ruolo centrale nel rilancio del territorio e nel professionalizzare ulteriormente i propri soci e dipendenti, “per i quali sono maturi i tempi per compiere un salto di qualità”. Così, in sintesi, si è presentata questa mattina la Cooperativa di pescatori del Trasimeno, ricevendo in visita il presidente della Provincia di Perugia, Nando Mismetti, e il consigliere provinciale Roberto Ferricelli. “Dal 2012 ad oggi – hanno ricostruito Sembolini e Cocchini - questa organizzazione si è rivitalizzata, complice un lago particolarmente generoso e grazie ad interventi di ristrutturazione che hanno rimesso a nuovo gli spazi amministrativi e di conferimento del prodotto”. Ma anche grazie alla crescita di interesse intorno alla professione, tanto da poter annoverare oggi almeno 40 soci, tra cui due studenti-pescatori. “Ma non ci accontentiamo – hanno proseguito –: c’è bisogno di un ulteriore salto di qualità. Vogliamo essere coloro che rimettono in moto questo territorio. Abbiamo tutte le carte in regola: storia (il Trasimeno vanta 40.000 anni di pesca), cultura ed economia”. A San Feliciano è stato realizzato il primo impianto di trasformazione del pescato, con tanto di affumicatore. Oggi la Cooperativa può contare su un sistema completo che dal conferimento del prodotto ittico (con tanto di indicazione della tracciabilità), passa per sfilettatura, produzione di polpa, refrigerazione e surgelazione, e naturalmente commercializzazione. Attività rodate, alle quali si aggiungono altre collaterali, quali il pescaturismo (sempre più diffuso), l’imminente lancio del biglietto unico con cui visitare anche l’Oasi La Valle e il Museo della pesca, e la promozione del pesce di lago nelle mense scolastiche. Già contemplato nelle diete messe a punto per le scuole primarie di Panicale e Paciano, è infatti in via di introduzione anche in quelle di Castiglione del Lago e Magione. “Insomma, mossi da tanta passione, ce la stiamo mettendo tutta per essere volano di sviluppo”, sono state le parole di Sembolini e Cocchini. “Ma dalle istituzioni, compresa la Provincia - hanno sostenuto rivolgendosi a Mismetti - occorre la giusta attenzione”. Ciò che chiedono i pescatori, in particolar modo, è un sostegno per l’accesso ai fondi strutturali, soprattutto sul versante della formazione. “Non è più ammissibile oggi che si muoia esercitando questa professione”, è stato detto. “Devono essere messi a punto dei percorsi formativi di accompagnamento – hanno spiegato – e di formazione permanente per pescatori. Bisogna lavorare per un corretto ricambio generazionale”. “La Provincia sta cambiando pelle – ha risposto Mismetti – ma quello per il lago rimarrà tra gli impegni principali. Rimarremo a stretto contatto con i sindaci e il mondo della cooperazione per lavorare su progetti che raccolgano le sfide dei fondi europei. La passione e l’impegno per il lago sono fattori essenziali per rendere possibile il raggiungimento di questi obiettivi”. La pesca al Trasimeno non conosce soste nell’arco dei dodici mesi, anche se al momento le specie pescabili sono carpa, anguilla, tinca, carassio. Dal 15 aprile tornerà ad essere consentita quella al persico reale. Il bacino umbro fornisce ogni anno in media tra i 2.500 e i 3.000 quintali di prodotto ittico.
LAG15017.ET
(Cittadino e Provincia) – San Feliciano (Magione), 20 marzo ’15 – Addetti che passano in poco tempo da 20 a 60; un fatturato che nel solo 2014 è lievitato del 40%, passando da 500.000 a quasi 800.000 euro. E’ senz’altro buono lo stato di salute della Cooperativa di pescatori del Trasimeno di San Feliciano, che dal 2007 rappresenta i tre quarti della categoria locale, avendo incorporato anche Torricella e, prima ancora, Sant’Arcangelo. Ma per l’amministratore delegato Valter Sembolini e il presidente Aurelio Cocchini non è il momento di allentare la presa. Ci sono ancora aspetti da chiarire e questioni da risolvere, ancor più oggi che, a fronte di una crisi economica pesante, la professione è diventata un approdo per tanti lavoratori in difficoltà. Una categoria consapevole di rappresentare un aspetto identitario del Trasimeno, e per questo determinata a giocare un ruolo centrale nel rilancio del territorio e nel professionalizzare ulteriormente i propri soci e dipendenti, “per i quali sono maturi i tempi per compiere un salto di qualità”. Così, in sintesi, si è presentata questa mattina la Cooperativa di pescatori del Trasimeno, ricevendo in visita il presidente della Provincia di Perugia, Nando Mismetti, e il consigliere provinciale Roberto Ferricelli. “Dal 2012 ad oggi – hanno ricostruito Sembolini e Cocchini - questa organizzazione si è rivitalizzata, complice un lago particolarmente generoso e grazie ad interventi di ristrutturazione che hanno rimesso a nuovo gli spazi amministrativi e di conferimento del prodotto”. Ma anche grazie alla crescita di interesse intorno alla professione, tanto da poter annoverare oggi almeno 40 soci, tra cui due studenti-pescatori. “Ma non ci accontentiamo – hanno proseguito –: c’è bisogno di un ulteriore salto di qualità. Vogliamo essere coloro che rimettono in moto questo territorio. Abbiamo tutte le carte in regola: storia (il Trasimeno vanta 40.000 anni di pesca), cultura ed economia”. A San Feliciano è stato realizzato il primo impianto di trasformazione del pescato, con tanto di affumicatore. Oggi la Cooperativa può contare su un sistema completo che dal conferimento del prodotto ittico (con tanto di indicazione della tracciabilità), passa per sfilettatura, produzione di polpa, refrigerazione e surgelazione, e naturalmente commercializzazione. Attività rodate, alle quali si aggiungono altre collaterali, quali il pescaturismo (sempre più diffuso), l’imminente lancio del biglietto unico con cui visitare anche l’Oasi La Valle e il Museo della pesca, e la promozione del pesce di lago nelle mense scolastiche. Già contemplato nelle diete messe a punto per le scuole primarie di Panicale e Paciano, è infatti in via di introduzione anche in quelle di Castiglione del Lago e Magione. “Insomma, mossi da tanta passione, ce la stiamo mettendo tutta per essere volano di sviluppo”, sono state le parole di Sembolini e Cocchini. “Ma dalle istituzioni, compresa la Provincia - hanno sostenuto rivolgendosi a Mismetti - occorre la giusta attenzione”. Ciò che chiedono i pescatori, in particolar modo, è un sostegno per l’accesso ai fondi strutturali, soprattutto sul versante della formazione. “Non è più ammissibile oggi che si muoia esercitando questa professione”, è stato detto. “Devono essere messi a punto dei percorsi formativi di accompagnamento – hanno spiegato – e di formazione permanente per pescatori. Bisogna lavorare per un corretto ricambio generazionale”. “La Provincia sta cambiando pelle – ha risposto Mismetti – ma quello per il lago rimarrà tra gli impegni principali. Rimarremo a stretto contatto con i sindaci e il mondo della cooperazione per lavorare su progetti che raccolgano le sfide dei fondi europei. La passione e l’impegno per il lago sono fattori essenziali per rendere possibile il raggiungimento di questi obiettivi”. La pesca al Trasimeno non conosce soste nell’arco dei dodici mesi, anche se al momento le specie pescabili sono carpa, anguilla, tinca, carassio. Dal 15 aprile tornerà ad essere consentita quella al persico reale. Il bacino umbro fornisce ogni anno in media tra i 2.500 e i 3.000 quintali di prodotto ittico.
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