(Cittadino e Provincia) – Perugia, 18 ottobre 2013 - “L’audizione in Prima Commissione dell’Ing. Fagotti, Presidente della SASE, sulla situazione dell’Aeroporto di Sant’Egidio (“Aeroporto San Francesco d’Assisi”, secondo la denominazione recentemente stabilita)– afferma in una nota il capogruppo provinciale PRC, Luca Baldelli -, ha offerto importanti squarci di novità , quasi tutti in positivo, sullo stato dell’arte di questa nevralgica infrastruttura del trasporto umbro. Le ultime statistiche dell’attività dell’Aeroporto parlano di un + 19 % di passeggeri e di un – 16 % per quanto riguarda disavanzi e perdite . Mentre in altre Regioni d’Italia la nota spesso dominante è quella di opere che restano incompiute per decine di anni ( o anche per sempre ) la SASE , grazie al decisivo impegno della Provincia di Perugia, ha portato a termine in quattro anni un ‘opera ciclopica di adeguamento infrastrutturale e potenziamento del trasporto aereo . La Provincia è stata determinante , con l’esecuzione di fondamentali adeguamenti della viabilità in ingresso e in uscita e con la progettazione dell’allungamento della pista . Si partiva, qualche anno fa, da 47.000 passeggeri, si è giunti ormai a un flusso di 220 / 230.000 utenti . Cifre che parlano da sole. Il sottoscritto ha dato, costantemente e convintamente, un contributo politico, in termini di proposte, allo sviluppo dell’aeroporto, giudicandolo un volano strategico per lo sviluppo del turismo e, in generale , dell’economia dei nostri territori . Nel corso di varie audizioni, fin dal 2004 ho avanzato l’idea di collegare Sant’Egidio non solo con l’Europa del Nord e con quella centrale, ma anche con il bacino del Mediterraneo e con l’Europa dell’Est, aree legate da antichi e solidi legami con le nostre realtà e centri di proiezione dell’internazionalizzazione delle nostre industrie, specie quelle piccole e medie. Oggi, le tratte dirette verso quelle aree sono quelle che conoscono maggiore sviluppo e numeri assai promettenti . Bucarest è oggi collegata al nostro aeroporto tramite la più grande compagnia low cost dei Balcani, mentre verso Tirana sono ormai 4 i voli settimanali ( si era partiti con un volo settimanale ). Forte è stata ed è la mia battaglia per infrastrutturare adeguatamente l’aeroporto, possibilmente attraverso il passaggio di una linea ad alta velocità che, come dimostra il caso dell’aeroporto di Lione, sarebbe capace di portare eccezionali flussi di utenza , con benefici immensi per il trasporto aeroportuale e per l’economia tutta del territorio . Nell’intervento svolto ho sottolineato non solo l’esigenza di infrastrutturare l’aeroporto collegandolo alla strada ferrata, ma anche quella di mantenere le quote che la Provincia ha nella SASE e di spingere per un riconoscimento definitivo, nei fatti, da parte del Governo, dell’irrinunciabilità del carattere internazionale del nostro aeroporto. Assieme a ciò, ho ritenuto e ritengo fondamentale riprendere le fila di una politica concertata del trasporto aereo a livello europeo, a partire dalla rivalutazione del programma SESAR e dell’obiettivo del Cielo Unico Europeo, orizzonti progettuali di grande respiro per gli aeroporti regionali “.
Gc13491.red
(Cittadino e Provincia) – Perugia, 18 ottobre 2013 - “L’audizione in Prima Commissione dell’Ing. Fagotti, Presidente della SASE, sulla situazione dell’Aeroporto di Sant’Egidio (“Aeroporto San Francesco d’Assisi”, secondo la denominazione recentemente stabilita)– afferma in una nota il capogruppo provinciale PRC, Luca Baldelli -, ha offerto importanti squarci di novità , quasi tutti in positivo, sullo stato dell’arte di questa nevralgica infrastruttura del trasporto umbro. Le ultime statistiche dell’attività dell’Aeroporto parlano di un + 19 % di passeggeri e di un – 16 % per quanto riguarda disavanzi e perdite . Mentre in altre Regioni d’Italia la nota spesso dominante è quella di opere che restano incompiute per decine di anni ( o anche per sempre ) la SASE , grazie al decisivo impegno della Provincia di Perugia, ha portato a termine in quattro anni un ‘opera ciclopica di adeguamento infrastrutturale e potenziamento del trasporto aereo . La Provincia è stata determinante , con l’esecuzione di fondamentali adeguamenti della viabilità in ingresso e in uscita e con la progettazione dell’allungamento della pista . Si partiva, qualche anno fa, da 47.000 passeggeri, si è giunti ormai a un flusso di 220 / 230.000 utenti . Cifre che parlano da sole. Il sottoscritto ha dato, costantemente e convintamente, un contributo politico, in termini di proposte, allo sviluppo dell’aeroporto, giudicandolo un volano strategico per lo sviluppo del turismo e, in generale , dell’economia dei nostri territori . Nel corso di varie audizioni, fin dal 2004 ho avanzato l’idea di collegare Sant’Egidio non solo con l’Europa del Nord e con quella centrale, ma anche con il bacino del Mediterraneo e con l’Europa dell’Est, aree legate da antichi e solidi legami con le nostre realtà e centri di proiezione dell’internazionalizzazione delle nostre industrie, specie quelle piccole e medie. Oggi, le tratte dirette verso quelle aree sono quelle che conoscono maggiore sviluppo e numeri assai promettenti . Bucarest è oggi collegata al nostro aeroporto tramite la più grande compagnia low cost dei Balcani, mentre verso Tirana sono ormai 4 i voli settimanali ( si era partiti con un volo settimanale ). Forte è stata ed è la mia battaglia per infrastrutturare adeguatamente l’aeroporto, possibilmente attraverso il passaggio di una linea ad alta velocità che, come dimostra il caso dell’aeroporto di Lione, sarebbe capace di portare eccezionali flussi di utenza , con benefici immensi per il trasporto aeroportuale e per l’economia tutta del territorio . Nell’intervento svolto ho sottolineato non solo l’esigenza di infrastrutturare l’aeroporto collegandolo alla strada ferrata, ma anche quella di mantenere le quote che la Provincia ha nella SASE e di spingere per un riconoscimento definitivo, nei fatti, da parte del Governo, dell’irrinunciabilità del carattere internazionale del nostro aeroporto. Assieme a ciò, ho ritenuto e ritengo fondamentale riprendere le fila di una politica concertata del trasporto aereo a livello europeo, a partire dalla rivalutazione del programma SESAR e dell’obiettivo del Cielo Unico Europeo, orizzonti progettuali di grande respiro per gli aeroporti regionali “.
Gc13491.red