(Cittadino e Provincia) – Perugia 13 ottobre 2012 – “Rispetto alla vicenda di “ Umbriamobilità “ – afferma in una nota il capogruppo del Prc in Consiglio Provinciale Luca Baldelli - ritengo che sia ora di porre fine alla latitanza nelle competenti Commissioni provinciali da parte della Giunta regionale umbra e dell’Assessore Rometti in particolare . Le risposte, se si debbono dare, si debbono dare tutti insieme, a livello istituzionale, senza alcuni che si espongono in prima fila e altri che si smarcano . La Provincia ha sottoscritto con la Regione un patto per la ricapitalizzazione della Società, mentre il prestito ponte , che deve mettere in sicurezza l’azienda, è diventato un intento comune : si proceda allora di pari passo e si venga al confronto in Commissione con dati e intenti chiari. Occorre stringere al massimo i tempi rispetto alla definizione di un Piano industriale aggiornato e allo sblocco del prestito ponte : così e solo così l’azienda può essere messa in sicurezza , con il superamento parziale della crisi di liquidità dovuta al sistema dei trasporti romano, ai vincoli del Patto di stabilità di Monti e ad altre vicende . L’Azienda unica da noi voluta ha garantito economie per 14 milioni di euro : questi risultati, che sono un punto fermo, non vanno dispersi, ma centuplicati nella fase attuale con il rispetto degli impegni presi da tutti e da ciascuno . Non dimentichiamoci che c’è in ballo il destino di 1500 famiglie , con i loro stipendi e il loro posto di lavoro ! Abbiamo permesso si onorassero gli impegni sulle 14esime, non possiamo allentare la presa e non preoccuparci della corresponsione regolare delle retribuzioni nei prossimi mesi ! Non si perda nemmeno un minuto e si respingano al mittente i tentativi di strumentalizzare la situazione per spingere il pedale di una privatizzazione che significherebbe solo la fine del trasporto pubblico , come in altre parti d’Italia. Se si è deciso , come è giusto , di ricapitalizzare, si prendano decisioni conseguenti nell’arco dei mesi in cui l’accordo lo prevede, anche con un grande prestito popolare per il salvataggio del trasporto pubblico , se non bastano i bilanci degli Enti da soli ad ottemperare all’impegno . Si taglino con decisione consulenze e compensi a livello dirigenziale. Si pretenda dal Governo l’erogazione di corrispettivi adeguati ai costi crescenti di gestione, prima ancora del ripristino effettivo dei fondi per il TPL a valere sulle accise . Si razionalizzi dove è necessario la rete, anche con soluzioni che garantiscano agli utenti il servizio e all’azienda minori costi ( ad esempio, autobus a chiamate in zone poco popolate E/O a bassa utenza, in luogo delle linee fisse ). Ogni soluzione è buona, pur di evitare massicci e indiscriminati aumenti delle tariffe, tagli selvaggi alle corse e ingresso di soci che, mirando al profitto, smantellerebbero ogni forma di trasporto pubblico . Si sfruttino anche le opportunità che il trasporto pubblico ha nella fase economica attuale : non è possibile che entri in crisi un settore sempre più appetibile per i lavoratori e gli studenti in un periodo in cui il costo dei carburanti e della motorizzazione privata lievita. Tutti insieme possiamo farcela ad uscire dal tunnel, garantendo la permanenza del servizio pubblico , pur con le dovute e necessarie razionalizzazioni”.
Gc12413.red
(Cittadino e Provincia) – Perugia 13 ottobre 2012 – “Rispetto alla vicenda di “ Umbriamobilità “ – afferma in una nota il capogruppo del Prc in Consiglio Provinciale Luca Baldelli - ritengo che sia ora di porre fine alla latitanza nelle competenti Commissioni provinciali da parte della Giunta regionale umbra e dell’Assessore Rometti in particolare . Le risposte, se si debbono dare, si debbono dare tutti insieme, a livello istituzionale, senza alcuni che si espongono in prima fila e altri che si smarcano . La Provincia ha sottoscritto con la Regione un patto per la ricapitalizzazione della Società, mentre il prestito ponte , che deve mettere in sicurezza l’azienda, è diventato un intento comune : si proceda allora di pari passo e si venga al confronto in Commissione con dati e intenti chiari. Occorre stringere al massimo i tempi rispetto alla definizione di un Piano industriale aggiornato e allo sblocco del prestito ponte : così e solo così l’azienda può essere messa in sicurezza , con il superamento parziale della crisi di liquidità dovuta al sistema dei trasporti romano, ai vincoli del Patto di stabilità di Monti e ad altre vicende . L’Azienda unica da noi voluta ha garantito economie per 14 milioni di euro : questi risultati, che sono un punto fermo, non vanno dispersi, ma centuplicati nella fase attuale con il rispetto degli impegni presi da tutti e da ciascuno . Non dimentichiamoci che c’è in ballo il destino di 1500 famiglie , con i loro stipendi e il loro posto di lavoro ! Abbiamo permesso si onorassero gli impegni sulle 14esime, non possiamo allentare la presa e non preoccuparci della corresponsione regolare delle retribuzioni nei prossimi mesi ! Non si perda nemmeno un minuto e si respingano al mittente i tentativi di strumentalizzare la situazione per spingere il pedale di una privatizzazione che significherebbe solo la fine del trasporto pubblico , come in altre parti d’Italia. Se si è deciso , come è giusto , di ricapitalizzare, si prendano decisioni conseguenti nell’arco dei mesi in cui l’accordo lo prevede, anche con un grande prestito popolare per il salvataggio del trasporto pubblico , se non bastano i bilanci degli Enti da soli ad ottemperare all’impegno . Si taglino con decisione consulenze e compensi a livello dirigenziale. Si pretenda dal Governo l’erogazione di corrispettivi adeguati ai costi crescenti di gestione, prima ancora del ripristino effettivo dei fondi per il TPL a valere sulle accise . Si razionalizzi dove è necessario la rete, anche con soluzioni che garantiscano agli utenti il servizio e all’azienda minori costi ( ad esempio, autobus a chiamate in zone poco popolate E/O a bassa utenza, in luogo delle linee fisse ). Ogni soluzione è buona, pur di evitare massicci e indiscriminati aumenti delle tariffe, tagli selvaggi alle corse e ingresso di soci che, mirando al profitto, smantellerebbero ogni forma di trasporto pubblico . Si sfruttino anche le opportunità che il trasporto pubblico ha nella fase economica attuale : non è possibile che entri in crisi un settore sempre più appetibile per i lavoratori e gli studenti in un periodo in cui il costo dei carburanti e della motorizzazione privata lievita. Tutti insieme possiamo farcela ad uscire dal tunnel, garantendo la permanenza del servizio pubblico , pur con le dovute e necessarie razionalizzazioni”.
Gc12413.red