(Cittadino e Provincia) – Perugia 27 novembre 2012 – “Da mesi vado ripetendo – afferma in una nota il capogruppo del Prc in Consiglio Provinciale Luca Baldelli - che i tagli agli emolumenti del Consiglio di Amministrazione di “ Umbriamobilità “ rappresentano un atto dovuto per contribuire al risanamento dell’azienda, colpita finanziariamente dai patti di stabilità che impediscono alle Amministrazioni di pagare regolarmente senza problemi e dall’insolvenza delle aziende romane del trasporto pubblico. Venivo visto come un marziano , come il peroratore di cause impossibili da qualcuno : ebbene, è di pochi giorni fa la notizia che il Consiglio di Amministrazione attuale, tra i primi provvedimenti, ha provveduto ad una drastica decurtazione dei compensi ! Se ci fosse anche l’umiltà di dire chi aveva ragione ( e non occorreva molto acume, visti quei compensi !!), quanto ne guadagnerebbe la politica onesta , trasparente e al servizio dei cittadini !! Pazienza ! Lasciando ai professorini del “ questo non si può fare “ la soddisfazione di boicottare le idee altrui salvo poi accettarle e rivendicarle come proprie quando la forza dei fatti impone di non poterne fare a meno, dico alcune cose molto chiare : questa prima importante razionalizzazione all’insegna della sobrietà non può essere ora il viatico per spianare la strada al taglio del personale ed all’aumento indiscriminato delle tariffe ! Il taglio agli emolumenti dirigenziali deve rappresentare il primo passo per :
1) Razionalizzare la rete evitando doppioni e sovrapposizioni tra ferrovia e autobus ; 2) Dare ossigeno al trasporto pubblico urbano, specie quello di Perugia, bloccando l’afflusso delle auto private a Pian di Massiano e in altri centri in modo tale da obbligare i cittadini all’uso dell’autobus o del Minimetrò; 3) Redistribuire meglio le risorse umane, finendola con la politica che ha gonfiato negli ultimi anni gli uffici a scapito di autisti , controllori e verificatori; 4) Corrispondere puntualmente ai lavoratori gli stipendi e gli emolumenti dovuti da contratto , per intero; 5) Sopprimere gli autobus che viaggiano vuoti e sostituire alcune corse che viaggiano con pochissimi passeggeri in località ultraperiferiche con corse a chiamate, che salvaguardino comunque la permanenza del servizio; 6) Esigere dal sistema romano dei trasporti, prima causa del dissesto finanziario di “ Umbriamobilità”, i fondi dovuti per i servizi sulla Capitale, servizi che in caso di mancati pagamenti debbono essere soppressi. Bene i primi 20 miliini di euro giunti nei giorni scorsi, ma il debito va onorato per intero ; non si debbono far sconti a Roma su ciò che deve !; 7) Impostare una grande vertenza contro il Governo Monti, che taglia i fondi al TPL con la magra consolazione dei finanziamenti a valere sulle accise, i quali non saranno disponibili se non nella seconda parte della primavera prossima.Il tutto, mantenendo l’azienda pubblica e accettando , semmai , apporti di soci interamente pubblici , se le ricapitalizzazioni decise concordemente tra gli Enti proprietari no dovessero essere sufficienti”.
Gc12490.red
(Cittadino e Provincia) – Perugia 27 novembre 2012 – “Da mesi vado ripetendo – afferma in una nota il capogruppo del Prc in Consiglio Provinciale Luca Baldelli - che i tagli agli emolumenti del Consiglio di Amministrazione di “ Umbriamobilità “ rappresentano un atto dovuto per contribuire al risanamento dell’azienda, colpita finanziariamente dai patti di stabilità che impediscono alle Amministrazioni di pagare regolarmente senza problemi e dall’insolvenza delle aziende romane del trasporto pubblico. Venivo visto come un marziano , come il peroratore di cause impossibili da qualcuno : ebbene, è di pochi giorni fa la notizia che il Consiglio di Amministrazione attuale, tra i primi provvedimenti, ha provveduto ad una drastica decurtazione dei compensi ! Se ci fosse anche l’umiltà di dire chi aveva ragione ( e non occorreva molto acume, visti quei compensi !!), quanto ne guadagnerebbe la politica onesta , trasparente e al servizio dei cittadini !! Pazienza ! Lasciando ai professorini del “ questo non si può fare “ la soddisfazione di boicottare le idee altrui salvo poi accettarle e rivendicarle come proprie quando la forza dei fatti impone di non poterne fare a meno, dico alcune cose molto chiare : questa prima importante razionalizzazione all’insegna della sobrietà non può essere ora il viatico per spianare la strada al taglio del personale ed all’aumento indiscriminato delle tariffe ! Il taglio agli emolumenti dirigenziali deve rappresentare il primo passo per :
1) Razionalizzare la rete evitando doppioni e sovrapposizioni tra ferrovia e autobus ; 2) Dare ossigeno al trasporto pubblico urbano, specie quello di Perugia, bloccando l’afflusso delle auto private a Pian di Massiano e in altri centri in modo tale da obbligare i cittadini all’uso dell’autobus o del Minimetrò; 3) Redistribuire meglio le risorse umane, finendola con la politica che ha gonfiato negli ultimi anni gli uffici a scapito di autisti , controllori e verificatori; 4) Corrispondere puntualmente ai lavoratori gli stipendi e gli emolumenti dovuti da contratto , per intero; 5) Sopprimere gli autobus che viaggiano vuoti e sostituire alcune corse che viaggiano con pochissimi passeggeri in località ultraperiferiche con corse a chiamate, che salvaguardino comunque la permanenza del servizio; 6) Esigere dal sistema romano dei trasporti, prima causa del dissesto finanziario di “ Umbriamobilità”, i fondi dovuti per i servizi sulla Capitale, servizi che in caso di mancati pagamenti debbono essere soppressi. Bene i primi 20 miliini di euro giunti nei giorni scorsi, ma il debito va onorato per intero ; non si debbono far sconti a Roma su ciò che deve !; 7) Impostare una grande vertenza contro il Governo Monti, che taglia i fondi al TPL con la magra consolazione dei finanziamenti a valere sulle accise, i quali non saranno disponibili se non nella seconda parte della primavera prossima.Il tutto, mantenendo l’azienda pubblica e accettando , semmai , apporti di soci interamente pubblici , se le ricapitalizzazioni decise concordemente tra gli Enti proprietari no dovessero essere sufficienti”.
Gc12490.red