(Cittadino e Provincia) Perugia 29 agosto 2013 – La Provincia ribadisce che è di sua competenza stabilire le tariffe del trasporto pubblico e non dell’Azienda. Pertanto la richiesta dei dirigenti di Umbria Mobilità di aumentare gli abbonamento del servizio extraurbano del 30% è considerata irricevibile. Una deliberazione, adottata questa mattina dalla Giunta, stabilisce che per le tratte più corte, quelle meno costose, l’incremento sarà del 10%, mentre per i percorsi più lunghi e più onerosi, del 6%. Gli aumenti, così ridotti rispetto alle richieste, riguarderanno tutti i tipi di abbonamento, da quelli scolatici che a quelli per i pendolari. “Ci siamo attenuti alle norme di legge – Afferma l’Assessore Provinciale ai trasporti Luciano Della Vecchia – Il nostro punto di riferimento è stato infatti l’indice del tasso di inflazione che è del 13%. La riteniamo una decisione equa e giusta che, da una parte, cerca di incidere il meno possibile sulle tasche dei lavoratori e delle famiglie meno abbienti, quelle che normalmente usano il mezzo pubblico e, dall’altra, evita di disincentivare, per l’alto costo, l’uso del mezzo pubblico. Un fenomeno che produrrebbe, tra le altre cose, anche una diminuzione e non un incremento delle entrate per l’azienda, aggravando e non migliorando la sua situazione di crisi”.
Tra13018.red
(Cittadino e Provincia) Perugia 29 agosto 2013 – La Provincia ribadisce che è di sua competenza stabilire le tariffe del trasporto pubblico e non dell’Azienda. Pertanto la richiesta dei dirigenti di Umbria Mobilità di aumentare gli abbonamento del servizio extraurbano del 30% è considerata irricevibile. Una deliberazione, adottata questa mattina dalla Giunta, stabilisce che per le tratte più corte, quelle meno costose, l’incremento sarà del 10%, mentre per i percorsi più lunghi e più onerosi, del 6%. Gli aumenti, così ridotti rispetto alle richieste, riguarderanno tutti i tipi di abbonamento, da quelli scolatici che a quelli per i pendolari. “Ci siamo attenuti alle norme di legge – Afferma l’Assessore Provinciale ai trasporti Luciano Della Vecchia – Il nostro punto di riferimento è stato infatti l’indice del tasso di inflazione che è del 13%. La riteniamo una decisione equa e giusta che, da una parte, cerca di incidere il meno possibile sulle tasche dei lavoratori e delle famiglie meno abbienti, quelle che normalmente usano il mezzo pubblico e, dall’altra, evita di disincentivare, per l’alto costo, l’uso del mezzo pubblico. Un fenomeno che produrrebbe, tra le altre cose, anche una diminuzione e non un incremento delle entrate per l’azienda, aggravando e non migliorando la sua situazione di crisi”.
Tra13018.red