Capogruppo "Così si rafforza l'offerta umbra e si consente alle fasce deboli di crescere culturalmente" - Presidente "La Provincia pronta a collaborare con la Regione"
(Cittadino e Provincia – Perugia, 23 maggio 2011) – “Rafforzare il settore turistico umbro anche nei mesi a scarsa vocazione vacanziera e allo stesso tempo consentire una crescita cultura e di comunità per tutti quei soggetti che non possono permettersi la “classica vacanza o viaggio”. E questo lo spirito della proposta di legge regionale sul turismo sociale che è stata presentata questa mattina dal capogruppo Pd alla Provincia di Perugia, insieme al Presidente della Giunta Provinciale e l’assessore al turismo. “Come gruppo provinciale del Pd – ha spiegato il capogruppo – abbiamo esercitato il nostro diritto di iniziativa per una legge regionale che introduca il turismo sociale, lo regolamenti e ne individui quei soggetti che possono formulare proposte o offerte viaggio che possono poi essere sovvenzionate dalla Regione. Il turismo sociale rappresenta un veicolo importante per consentire ad anziani, disabili e giovani - in particolare delle scuole - di poter conoscere, a prezzi non di mercato, le bellezze artistiche e paesaggistiche dell’Umbria e del resto del Paese. Un modo per fare comunità e far crescere l’individuo culturalmente”. Nella proposta di legge sul turismo sociale il gruppo del Pd ha individuato quei soggetti senza scopo di lucro che possono esercitare questo settore: associazioni di promozione sociale, sportiva, di volontariato, le pro loco, le onlus, le fondazioni, le scuole gli oratori e i centri socio-culturali. Secondo il testo le Province assumono il ruolo di Distretti di turismo sociale che propongono alla regione progetti di turismo endoregionale, di scambio con altre regioni e scambi internazionali. Alla Regione spetta il controllo, la realizzazione di attività promozionali e il miglioramento degli impianti di accoglienza con tanto di superamento delle barriere architettoniche. I contributi alla spesa, a secondo dei progetti, oscilleranno tra il 35 e il 50 per cento dell’importo totale. “La nostra proposta – ha concluso il capogruppo – sarà analizzata in commissione e poi passerà in consiglio. Se il voto sarà favorevole si darà il via ad un percorso di attuazione con la Regione al fine di trasformare la proposta in legge”. “Il Gruppo provinciale – ha spiegato il Presidente della Provincia – ha esercitato il potere di iniziativa proponendo alla Regione una legge che va ad arricchire l’offerta turistica regionale. E’ la dimostrazione che c’è la volontà tra le istituzioni di lavorare a progetti comuni per dare delle risposte sia economiche che sociali alla nostra comunità. Come Provincia siamo disponibili ad una massima collaborazione con la Regione per trovare il giusto coordinamento per mettere in campo quanto prima il turismo sociale”. Soddisfatto anche l’assessore al turismo: “C’è da aggiungere che il turismo sociale consentirà agli operatori turistici umbri di poter contare su un flusso turistico anche in quei periodi dove le strutture sono scarsamente popolate dal turismo tradizionale”. Alla conferenza erano presenti anche l’assessore regionale al turismo e il presidente regionale della II Commissione che hanno “ribadito la loro volontà di analizzare il contributo del Pd provinciale inserendolo nel fascicolo sul turismo sociale già avviato con una proposta dal capogruppo regionale dei Socialisti e Riformisti per l’Umbria”. Infine per l’assessore regionale al turismo è necessario “recuperare anche in Umbria il tempo perduto rispetto agli altri Paesi Europei dove il turismo sociale è una voce importante e consolidata del variegato settore dell’accoglienza e della conoscenza”.
Gc11184.NB
(Cittadino e Provincia – Perugia, 23 maggio 2011) – “Rafforzare il settore turistico umbro anche nei mesi a scarsa vocazione vacanziera e allo stesso tempo consentire una crescita cultura e di comunità per tutti quei soggetti che non possono permettersi la “classica vacanza o viaggio”. E questo lo spirito della proposta di legge regionale sul turismo sociale che è stata presentata questa mattina dal capogruppo Pd alla Provincia di Perugia, insieme al Presidente della Giunta Provinciale e l’assessore al turismo. “Come gruppo provinciale del Pd – ha spiegato il capogruppo – abbiamo esercitato il nostro diritto di iniziativa per una legge regionale che introduca il turismo sociale, lo regolamenti e ne individui quei soggetti che possono formulare proposte o offerte viaggio che possono poi essere sovvenzionate dalla Regione. Il turismo sociale rappresenta un veicolo importante per consentire ad anziani, disabili e giovani - in particolare delle scuole - di poter conoscere, a prezzi non di mercato, le bellezze artistiche e paesaggistiche dell’Umbria e del resto del Paese. Un modo per fare comunità e far crescere l’individuo culturalmente”. Nella proposta di legge sul turismo sociale il gruppo del Pd ha individuato quei soggetti senza scopo di lucro che possono esercitare questo settore: associazioni di promozione sociale, sportiva, di volontariato, le pro loco, le onlus, le fondazioni, le scuole gli oratori e i centri socio-culturali. Secondo il testo le Province assumono il ruolo di Distretti di turismo sociale che propongono alla regione progetti di turismo endoregionale, di scambio con altre regioni e scambi internazionali. Alla Regione spetta il controllo, la realizzazione di attività promozionali e il miglioramento degli impianti di accoglienza con tanto di superamento delle barriere architettoniche. I contributi alla spesa, a secondo dei progetti, oscilleranno tra il 35 e il 50 per cento dell’importo totale. “La nostra proposta – ha concluso il capogruppo – sarà analizzata in commissione e poi passerà in consiglio. Se il voto sarà favorevole si darà il via ad un percorso di attuazione con la Regione al fine di trasformare la proposta in legge”. “Il Gruppo provinciale – ha spiegato il Presidente della Provincia – ha esercitato il potere di iniziativa proponendo alla Regione una legge che va ad arricchire l’offerta turistica regionale. E’ la dimostrazione che c’è la volontà tra le istituzioni di lavorare a progetti comuni per dare delle risposte sia economiche che sociali alla nostra comunità. Come Provincia siamo disponibili ad una massima collaborazione con la Regione per trovare il giusto coordinamento per mettere in campo quanto prima il turismo sociale”. Soddisfatto anche l’assessore al turismo: “C’è da aggiungere che il turismo sociale consentirà agli operatori turistici umbri di poter contare su un flusso turistico anche in quei periodi dove le strutture sono scarsamente popolate dal turismo tradizionale”. Alla conferenza erano presenti anche l’assessore regionale al turismo e il presidente regionale della II Commissione che hanno “ribadito la loro volontà di analizzare il contributo del Pd provinciale inserendolo nel fascicolo sul turismo sociale già avviato con una proposta dal capogruppo regionale dei Socialisti e Riformisti per l’Umbria”. Infine per l’assessore regionale al turismo è necessario “recuperare anche in Umbria il tempo perduto rispetto agli altri Paesi Europei dove il turismo sociale è una voce importante e consolidata del variegato settore dell’accoglienza e della conoscenza”.
Gc11184.NB