Bertini "Movimento turistico non solo locale, delineate forti potenzialitÃÂ di sviluppo"
(Cittadino e Provincia – Perugia, 21 giugno ’10) - Ha preso il via l’edizione 2010 di “Storie di Ville e Giardini”, attesa manifestazione itinerante organizzata dall’Assessorato al Turismo della Provincia di Perugia, in collaborazione con la Sezione umbra dell’Associazione delle Dimore Storiche Italiane e che quest’anno vede anche la collaborazione della Provincia di Arezzo. “Siamo al sesto anno della manifestazione ed anche questa volta abbiamo riscontrato un grande interesse e una ricca partecipazione da parte del pubblico. L’iniziativa ha animato un movimento turistico non solo locale, delineando forti potenzialità di sviluppo. L’apertura straordinaria al pubblico di “gioielli” d’arte e di storia altrimenti esclusi dagli itinerari turistici più noti - sottolinea Roberto Bertini Assessore al Turismo della Provincia di Perugia – amplia sicuramente l’offerta turistica del nostro territorio”.
Sabato 19 Giugno 2010 si è svolta la visita a Palazzo Tempestivi de Petra di Montefalco, palazzo che nella sua attuale configurazione risale alla fine del XVI° secolo, essendo stato costruito, forse dal 1593-1594, in un arco di tempo approssimabile comunque tra il 1590 e il 1615. La famiglia Tempestivi – da cui origina Cherubino che costruì l’edificio - fu una delle più ragguardevoli di Montefalco ed ebbe il suo culmine nel corso del XVI° sec.; tra la fine del ‘600 e i primi decenni del ‘700 decadde e si estinse. Il palazzo venne costruito da Cherubino (II°) Tempestivi, come senz’altro testimoniano le scritte del portale principale e le iscrizioni riportate sulle porte del salone al piano nobile; l’edificio sarebbe stato peraltro innalzato sopra le case pervenute a Montefalco per eredità paterna. Secondo una iscrizione lapidea esistente ab immemorabile nell’edificio e fatta incassare da Giuseppe de Petra in uno dei muri del cortile interno, il palazzo venne infatti realizzato su case preesistenti, delle quali però non sono note alcune tracce. Dagli atti ancora esistenti a Montefalco emerge intanto che Cherubino, rampollo di una linea collaterale dei Tempestivi di Montefalco, ebbe ruoli non trascurabili nell’amministrazione della sua città e dal 1592 fu “cubiculario” del Sommo Pontefice, Clemente VIII°, Ippolito Aldobrandini, il futuro papa Clemente VIII. Un altro membro della famiglia, Diego, continuò ed ultimò i lavori. E’ possibile quindi ipotizzare che, ancora vivente Cherubino, questi abbia modificato (1600-1615) il progetto iniziale eliminando il solaio esistente nel salone, tra il primo e il secondo piano e concependo il ciclo di affreschi con il racconto della Creazione con il grande stemma del Pontefice che lo aveva beneficiato; alla morte di Cherubino (1615) i lavori dovevano essere ancora in corso e Diego li ultimò, lasciando il grande affresco con lo stemma di Clemente VIII° - ormai non più in vita, ma che aveva comunque innalzato il casato - e aggiungendo al di sotto la propria impresa. Le lacune forse più gravi in relazione ad una accurata ricostruzione storica dell’edificio attengono al progetto e al suo autore; che risultano tuttora non accertati. Domenica 20 Giugno 2010, ha aperto le porte al pubblico il Castello di Sorbello, Cortona (AR) che nel X e XI secolo era solo una delle tante torri di proprietà dei Marchesi del Monte che cambia volto nel XIV secolo quando viene scelto come propria residenza da un ramo della famiglia. Le corti diventano stanziali, i palazzi si aggiungono alle torri e gli spazi interni diventano espressione della famiglia che vi abita. Lo testimoniano i merli ghibellini che si stagliavano contro il cielo azzurro, dominando la valle sulla quale aveva giurisdizione il Papato, in tono di sfida. La cultura cortese si infiltrò nei manieri della zona: venne quindi creata la sala da ballo, quella della giustizia e la cappella palatina: il secondo piano viene costruito ex novo. Sottomesso a Perugia, fu abbellito dai Marchesi Bourbon dal Monte S. Maria Tiberina. Situato in terra umbra, il sito fa parte comunque della Toscana, a pochi passi da Cortona che ne divenne riferimento municipale nel XIX secolo. Si sono potuti dunque ammirare gli interni creati durante i secoli dal ramo dei Marchesi di Sorbello, mentre all'esterno la mole del castello si impone ancora oggi con le sue mura possenti e tiene sott'occhio il tempo che scorre nella Val di Niccone, costellata di manieri e torri, pievi e cascinali.
Tur100014.NP
(Cittadino e Provincia – Perugia, 21 giugno ’10) - Ha preso il via l’edizione 2010 di “Storie di Ville e Giardini”, attesa manifestazione itinerante organizzata dall’Assessorato al Turismo della Provincia di Perugia, in collaborazione con la Sezione umbra dell’Associazione delle Dimore Storiche Italiane e che quest’anno vede anche la collaborazione della Provincia di Arezzo. “Siamo al sesto anno della manifestazione ed anche questa volta abbiamo riscontrato un grande interesse e una ricca partecipazione da parte del pubblico. L’iniziativa ha animato un movimento turistico non solo locale, delineando forti potenzialità di sviluppo. L’apertura straordinaria al pubblico di “gioielli” d’arte e di storia altrimenti esclusi dagli itinerari turistici più noti - sottolinea Roberto Bertini Assessore al Turismo della Provincia di Perugia – amplia sicuramente l’offerta turistica del nostro territorio”.
Sabato 19 Giugno 2010 si è svolta la visita a Palazzo Tempestivi de Petra di Montefalco, palazzo che nella sua attuale configurazione risale alla fine del XVI° secolo, essendo stato costruito, forse dal 1593-1594, in un arco di tempo approssimabile comunque tra il 1590 e il 1615. La famiglia Tempestivi – da cui origina Cherubino che costruì l’edificio - fu una delle più ragguardevoli di Montefalco ed ebbe il suo culmine nel corso del XVI° sec.; tra la fine del ‘600 e i primi decenni del ‘700 decadde e si estinse. Il palazzo venne costruito da Cherubino (II°) Tempestivi, come senz’altro testimoniano le scritte del portale principale e le iscrizioni riportate sulle porte del salone al piano nobile; l’edificio sarebbe stato peraltro innalzato sopra le case pervenute a Montefalco per eredità paterna. Secondo una iscrizione lapidea esistente ab immemorabile nell’edificio e fatta incassare da Giuseppe de Petra in uno dei muri del cortile interno, il palazzo venne infatti realizzato su case preesistenti, delle quali però non sono note alcune tracce. Dagli atti ancora esistenti a Montefalco emerge intanto che Cherubino, rampollo di una linea collaterale dei Tempestivi di Montefalco, ebbe ruoli non trascurabili nell’amministrazione della sua città e dal 1592 fu “cubiculario” del Sommo Pontefice, Clemente VIII°, Ippolito Aldobrandini, il futuro papa Clemente VIII. Un altro membro della famiglia, Diego, continuò ed ultimò i lavori. E’ possibile quindi ipotizzare che, ancora vivente Cherubino, questi abbia modificato (1600-1615) il progetto iniziale eliminando il solaio esistente nel salone, tra il primo e il secondo piano e concependo il ciclo di affreschi con il racconto della Creazione con il grande stemma del Pontefice che lo aveva beneficiato; alla morte di Cherubino (1615) i lavori dovevano essere ancora in corso e Diego li ultimò, lasciando il grande affresco con lo stemma di Clemente VIII° - ormai non più in vita, ma che aveva comunque innalzato il casato - e aggiungendo al di sotto la propria impresa. Le lacune forse più gravi in relazione ad una accurata ricostruzione storica dell’edificio attengono al progetto e al suo autore; che risultano tuttora non accertati. Domenica 20 Giugno 2010, ha aperto le porte al pubblico il Castello di Sorbello, Cortona (AR) che nel X e XI secolo era solo una delle tante torri di proprietà dei Marchesi del Monte che cambia volto nel XIV secolo quando viene scelto come propria residenza da un ramo della famiglia. Le corti diventano stanziali, i palazzi si aggiungono alle torri e gli spazi interni diventano espressione della famiglia che vi abita. Lo testimoniano i merli ghibellini che si stagliavano contro il cielo azzurro, dominando la valle sulla quale aveva giurisdizione il Papato, in tono di sfida. La cultura cortese si infiltrò nei manieri della zona: venne quindi creata la sala da ballo, quella della giustizia e la cappella palatina: il secondo piano viene costruito ex novo. Sottomesso a Perugia, fu abbellito dai Marchesi Bourbon dal Monte S. Maria Tiberina. Situato in terra umbra, il sito fa parte comunque della Toscana, a pochi passi da Cortona che ne divenne riferimento municipale nel XIX secolo. Si sono potuti dunque ammirare gli interni creati durante i secoli dal ramo dei Marchesi di Sorbello, mentre all'esterno la mole del castello si impone ancora oggi con le sue mura possenti e tiene sott'occhio il tempo che scorre nella Val di Niccone, costellata di manieri e torri, pievi e cascinali.
Tur100014.NP