Viviane Reding ha incontrato ieri i dirigenti delle scuole europee di direzione aziendale per discutere come riequilibrare la rappresentanza uomo-donna nei consigli di amministrazione incoraggiando le giovani donne a intraprendere una carriera nella gestione aziendale. Malgrado le donne rappresentino il 60% circa dei laureati, la percentuale di amministratrici delle maggiori società europee quotate in borsa ammonta appena al 12% e solo nel 3% dei casi le donne sono presidenti dei consigli di amministrazione. Le scuole di direzione aziendale svolgono un ruolo decisivo nello sviluppare nelle donne le capacità per intraprendere una carriera di manager aziendale e per aiutarle a raggiungere i posti di comando. La loro iniziativa risponde all'invito, rivolto dalla Vicepresidente Reding alle imprese di impegnarsi a potenziare, su base volontaria, la presenza femminile nei consigli di amministrazione delle imprese portandola al 30% entro il 2015 e al 40% entro il 2020.
Sul sito internet della Vicepresidente Reding, che ha fatto dell’argomento un impegno formale, si può trovare una pagina dedicata che consentirà di monitorare le iniziative avviate dalle imprese per dare più spazio alle donne nei vertici aziendali. Il protocollo può essere sottoscritto da tutte le aziende europee quotate in borsa desiderose di dare il buon esempio. Nel marzo 2012, la Commissione europea valuterà nuovamente la situazione per verificare se vi sono stati progressi significativi e se l'autoregolamentazione abbia dato vita a iniziative credibili per promuovere la partecipazione delle donne ai vertici decisionali.
Sulla base dei risultati, la Commissione deciderà quindi le prossime tappe.
http://ec.europa.eu/commission_2010-2014/reding/womenpledge/index_en.htm
Viviane Reding ha incontrato ieri i dirigenti delle scuole europee di direzione aziendale per discutere come riequilibrare la rappresentanza uomo-donna nei consigli di amministrazione incoraggiando le giovani donne a intraprendere una carriera nella gestione aziendale. Malgrado le donne rappresentino il 60% circa dei laureati, la percentuale di amministratrici delle maggiori società europee quotate in borsa ammonta appena al 12% e solo nel 3% dei casi le donne sono presidenti dei consigli di amministrazione. Le scuole di direzione aziendale svolgono un ruolo decisivo nello sviluppare nelle donne le capacità per intraprendere una carriera di manager aziendale e per aiutarle a raggiungere i posti di comando. La loro iniziativa risponde all'invito, rivolto dalla Vicepresidente Reding alle imprese di impegnarsi a potenziare, su base volontaria, la presenza femminile nei consigli di amministrazione delle imprese portandola al 30% entro il 2015 e al 40% entro il 2020.
Sul sito internet della Vicepresidente Reding, che ha fatto dell’argomento un impegno formale, si può trovare una pagina dedicata che consentirà di monitorare le iniziative avviate dalle imprese per dare più spazio alle donne nei vertici aziendali. Il protocollo può essere sottoscritto da tutte le aziende europee quotate in borsa desiderose di dare il buon esempio. Nel marzo 2012, la Commissione europea valuterà nuovamente la situazione per verificare se vi sono stati progressi significativi e se l'autoregolamentazione abbia dato vita a iniziative credibili per promuovere la partecipazione delle donne ai vertici decisionali.
Sulla base dei risultati, la Commissione deciderà quindi le prossime tappe.
http://ec.europa.eu/commission_2010-2014/reding/womenpledge/index_en.htm