L’indicazione di origine dei prodotti non alimentari diventa obbligatoria per tutti, e la tracciabilità delle merci messe in commercio in Europa più completa. La Commissione europea ha adottato un pacchetto per la tutela dei consumatori che va in questa direzione. Proposto dai commissari europei per l’Industria e per la Salute, Antonio Tajani e Tonio Borg, il pacchetto intende fare in modo che entro il 2015 tutti i prodotti non alimentari abbiano specificato in etichetta il luogo di origine del prodotto, in sostanza, tutti i prodotti dovranno avere il marchio “made in”.
In base alla proposta di legislazione, i produttori europei potranno scegliere se indicare l’origine comunitaria (scrivendo “made in Ue”) o l’origine dello stato membro, mentre i prodotti (soprattutto giocattoli, capi d’abbigliamento e prodotti tecnologici) realizzati all’estero, dovranno avere sempre l’indicazione del paese di provenienza. Qualora un prodotto fosse costituito da componenti provenienti da più paesi, si applicherà l’attuale codice doganale, in base al quale la provenienza di un prodotto dipende da dove si è svolta la parte più importante di lavorazione del prodotto.
Il nuovo pacchetto, composto da due regolamenti e un piano di 20 azioni, prevede anche una maggiore cooperazione tra le autorità nazionali, e un allineamento delle norme di sicurezza che ridurrà anche i costi per le imprese.
Pubblicato il 13 febbraio 2013
L’indicazione di origine dei prodotti non alimentari diventa obbligatoria per tutti, e la tracciabilità delle merci messe in commercio in Europa più completa. La Commissione europea ha adottato un pacchetto per la tutela dei consumatori che va in questa direzione. Proposto dai commissari europei per l’Industria e per la Salute, Antonio Tajani e Tonio Borg, il pacchetto intende fare in modo che entro il 2015 tutti i prodotti non alimentari abbiano specificato in etichetta il luogo di origine del prodotto, in sostanza, tutti i prodotti dovranno avere il marchio “made in”.
In base alla proposta di legislazione, i produttori europei potranno scegliere se indicare l’origine comunitaria (scrivendo “made in Ue”) o l’origine dello stato membro, mentre i prodotti (soprattutto giocattoli, capi d’abbigliamento e prodotti tecnologici) realizzati all’estero, dovranno avere sempre l’indicazione del paese di provenienza. Qualora un prodotto fosse costituito da componenti provenienti da più paesi, si applicherà l’attuale codice doganale, in base al quale la provenienza di un prodotto dipende da dove si è svolta la parte più importante di lavorazione del prodotto.
Il nuovo pacchetto, composto da due regolamenti e un piano di 20 azioni, prevede anche una maggiore cooperazione tra le autorità nazionali, e un allineamento delle norme di sicurezza che ridurrà anche i costi per le imprese.
Pubblicato il 13 febbraio 2013