(Cittadino e Provincia) – Perugia, 6 dicembre 2013 – La questione del primo contratto con il quale il CdA di Umbria Mobilità aveva affidato il nuovo incarico di Amministratore delegato della società all’ingegner Franco Viola è approdato in Consiglio provinciale di Perugia a seguito di interrogazione urgente a firma del capogruppo di IDV Franco Granocchia. Il consigliere aveva preso di mira le clausole che avevano fissato in 200 mila euro il compenso annuo lordo, incrementato almeno del 20% come premio per il raggiungimento del risultato e attribuiva all’amministratore delegato l’uso di un’abitazione a Perugia e anche di una macchina anche per scopi privati e un numero di viaggi tra Milano e Perugia a carico dell’azienda. “A questo – è scritto nel documento dell’Idv – si sommano i contributi previdenziali e assicurativi, tale che la spesa complessiva annua per l’affidamento dell’incarico di amministratore delegato ha superato i 350 mila euro, tutto ciò in una condizione di grave difficoltà economica, finanziaria e di liquidità dell’azienda stessa”. Altra questione sollevata da Granocchia riguarda “eventuali conflitti d’interesse di Viola, il quale – si apprende dal documento – sembrerebbe provenire dalla cerchia dei dirigenti della società Bus Italia da più parti indicata come uno dei pretendenti all’acquisizione del ramo di azienda dell’esercizio di Umbria Mobilità recentemente scorporato con una delibera del Cda”. A rispondere ai quesiti è stato l’assessore provinciale Luciano della Vecchia che ha chiarito come “la retribuzione dei membri del Consiglio di amministrazione è stabilito da legge regionale. Noi, come assemblea dei soci e quindi la Provincia come socio di maggioranza, abbiamo stabilito una retribuzione inferiore a quella che stabilisce la legge regionale. Pertanto, noi il segnale politico chiaro lo abbiamo dato, dopodiché vorrei ricordare che è una Società per azioni che fattura 150 milioni di euro l’anno con 1.500 dipendenti. L’assunzione di Viola è stata fatta dal cda di Umbriamobilità e non è sembrata regolare ed il cda, su suggerimento dei soci, ha in autotutela annullato la medesima e pertanto ad oggi Viola viene pagato non in quanto dipendente di Umbriamobilità ma come Amministratore delegato della società stessa. C’è un ricorso al Tar da parte di un altro concorrente e vedremo come andrà a finire. Il presidente Caporizzi ha reso pubblico l’annullamento del contratto di lavoro con l’ingegner Viola”. Relativamente all’eventuale conflitto di interessi Della Vecchia ha tenuto a smentire queste che lui definisce “voci pericolosissime” perché Viola “è un dipendente di ATM di Milano, azienda che non ha nulla a che vedere con Bus Italia, in più è stato amministratore delegato di una partecipata da ATM di Milano (società di trasporti di Mantova). Bus Italia è una partecipata al 100% con Ferrovie dello Stato, non risulta alcun contratto di collaborazione e partecipazione nell’ambito della holding di FS, compreso Bus Italia. Viola – ha concluso l’assessore - in qualità di consigliere di amministrazione non percepisce nessun emolumento e la denuncia che emerge da una eccessiva retribuzione si condivide, ma vale per tutti, per i vecchi amministratori di UM ed Apm prima e varrà anche per il futuro”. Il consigliere Granocchia in sede di replica si è dichiarato “abbastanza soddisfatto per le risposte ricevute ma ha affermato che “si deve mettere mano al più presto agli sprechi di denaro, e per quanto riguarda gli stipendi ai dirigenti è ora di farla finita con questa esagerazione di compensi”. Tuttavia per i capogruppo dell’Italia dei Valori permangono “ombre e dubbi sulla vicenda anche dopo l’annullamento del primo contratto”.
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(Cittadino e Provincia) – Perugia, 6 dicembre 2013 – La questione del primo contratto con il quale il CdA di Umbria Mobilità aveva affidato il nuovo incarico di Amministratore delegato della società all’ingegner Franco Viola è approdato in Consiglio provinciale di Perugia a seguito di interrogazione urgente a firma del capogruppo di IDV Franco Granocchia. Il consigliere aveva preso di mira le clausole che avevano fissato in 200 mila euro il compenso annuo lordo, incrementato almeno del 20% come premio per il raggiungimento del risultato e attribuiva all’amministratore delegato l’uso di un’abitazione a Perugia e anche di una macchina anche per scopi privati e un numero di viaggi tra Milano e Perugia a carico dell’azienda. “A questo – è scritto nel documento dell’Idv – si sommano i contributi previdenziali e assicurativi, tale che la spesa complessiva annua per l’affidamento dell’incarico di amministratore delegato ha superato i 350 mila euro, tutto ciò in una condizione di grave difficoltà economica, finanziaria e di liquidità dell’azienda stessa”. Altra questione sollevata da Granocchia riguarda “eventuali conflitti d’interesse di Viola, il quale – si apprende dal documento – sembrerebbe provenire dalla cerchia dei dirigenti della società Bus Italia da più parti indicata come uno dei pretendenti all’acquisizione del ramo di azienda dell’esercizio di Umbria Mobilità recentemente scorporato con una delibera del Cda”. A rispondere ai quesiti è stato l’assessore provinciale Luciano della Vecchia che ha chiarito come “la retribuzione dei membri del Consiglio di amministrazione è stabilito da legge regionale. Noi, come assemblea dei soci e quindi la Provincia come socio di maggioranza, abbiamo stabilito una retribuzione inferiore a quella che stabilisce la legge regionale. Pertanto, noi il segnale politico chiaro lo abbiamo dato, dopodiché vorrei ricordare che è una Società per azioni che fattura 150 milioni di euro l’anno con 1.500 dipendenti. L’assunzione di Viola è stata fatta dal cda di Umbriamobilità e non è sembrata regolare ed il cda, su suggerimento dei soci, ha in autotutela annullato la medesima e pertanto ad oggi Viola viene pagato non in quanto dipendente di Umbriamobilità ma come Amministratore delegato della società stessa. C’è un ricorso al Tar da parte di un altro concorrente e vedremo come andrà a finire. Il presidente Caporizzi ha reso pubblico l’annullamento del contratto di lavoro con l’ingegner Viola”. Relativamente all’eventuale conflitto di interessi Della Vecchia ha tenuto a smentire queste che lui definisce “voci pericolosissime” perché Viola “è un dipendente di ATM di Milano, azienda che non ha nulla a che vedere con Bus Italia, in più è stato amministratore delegato di una partecipata da ATM di Milano (società di trasporti di Mantova). Bus Italia è una partecipata al 100% con Ferrovie dello Stato, non risulta alcun contratto di collaborazione e partecipazione nell’ambito della holding di FS, compreso Bus Italia. Viola – ha concluso l’assessore - in qualità di consigliere di amministrazione non percepisce nessun emolumento e la denuncia che emerge da una eccessiva retribuzione si condivide, ma vale per tutti, per i vecchi amministratori di UM ed Apm prima e varrà anche per il futuro”. Il consigliere Granocchia in sede di replica si è dichiarato “abbastanza soddisfatto per le risposte ricevute ma ha affermato che “si deve mettere mano al più presto agli sprechi di denaro, e per quanto riguarda gli stipendi ai dirigenti è ora di farla finita con questa esagerazione di compensi”. Tuttavia per i capogruppo dell’Italia dei Valori permangono “ombre e dubbi sulla vicenda anche dopo l’annullamento del primo contratto”.
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