La disoccupazione rappresenta un problema non soltanto per le persone che ne sono direttamente colpite, ma anche una grave minaccia per la coesione sociale della stessa Unione. Negli ultimi mesi sono stati proposti dalla Commissione europea diversi strumenti per dare risposte concrete a questa emergenza sociale. Tra questi, lo Youth Employment Package, un pacchetto di misure per agevolare l’inserimento giovanile nel mondo del lavoro. Lo YEP, proposto a dicembre scorso, si è da poco visto raddoppiare i fondi a disposizione, raggiungendo i 6 miliardi di euro per il periodo 2014-2020. A beneficiarne saranno i giovani disoccupati al di fuori di ogni ciclo di istruzione e formazione (detti anche NEET) degli Stati membri che nel 2012 hanno registrato un tasso di disoccupazione giovanile superiore al 25 per cento. Vi rientrano l’Italia, oltre alla Spagna, alla Grecia e al Portogallo.
A questo si aggiunge l’approvazione della Youth Guarantee Recommendation, adottata dal Consiglio il 22 aprile scorso. Questa Garanzia invita gli Stati membri ad implementare misure per far sì che i giovani fino all’età di 25 anni ricevano un’offerta qualitativamente buona di impiego, di formazione continua, di apprendistato o di tirocinio entro quattro mesi dall’uscita dal ciclo scolastico o dall’inizio del periodo di disoccupazione. Sebbene questa Garanzia abbia un costo fiscale di attuazione per gli Stati membri, bisogna ricordare che il suo costo è nettamente inferiore alla perdita economica generata dalla disoccupazione. Si è calcolato, infatti, che l’Unione europea registra ogni anno una perdita di 153 miliardi di euro a causa dei suoi tassi di disoccupazione elevati, che comportano scarsa produttività, erosione del gettito fiscale e danni alla competitività del mercato unico. Per ridurre l’onere sulle casse statali, gli Stati membri, inoltre, potranno richiedere un contributo al Fondo Sociale Europeo per rispettare gli impegni della Youth Guarantee.
Youth Guarantee Recommendation:
http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ:C:2013:120:0001:0006:IT:PDF
Pubblicato il 19 giugno 2013
La disoccupazione rappresenta un problema non soltanto per le persone che ne sono direttamente colpite, ma anche una grave minaccia per la coesione sociale della stessa Unione. Negli ultimi mesi sono stati proposti dalla Commissione europea diversi strumenti per dare risposte concrete a questa emergenza sociale. Tra questi, lo Youth Employment Package, un pacchetto di misure per agevolare l’inserimento giovanile nel mondo del lavoro. Lo YEP, proposto a dicembre scorso, si è da poco visto raddoppiare i fondi a disposizione, raggiungendo i 6 miliardi di euro per il periodo 2014-2020. A beneficiarne saranno i giovani disoccupati al di fuori di ogni ciclo di istruzione e formazione (detti anche NEET) degli Stati membri che nel 2012 hanno registrato un tasso di disoccupazione giovanile superiore al 25 per cento. Vi rientrano l’Italia, oltre alla Spagna, alla Grecia e al Portogallo.
A questo si aggiunge l’approvazione della Youth Guarantee Recommendation, adottata dal Consiglio il 22 aprile scorso. Questa Garanzia invita gli Stati membri ad implementare misure per far sì che i giovani fino all’età di 25 anni ricevano un’offerta qualitativamente buona di impiego, di formazione continua, di apprendistato o di tirocinio entro quattro mesi dall’uscita dal ciclo scolastico o dall’inizio del periodo di disoccupazione. Sebbene questa Garanzia abbia un costo fiscale di attuazione per gli Stati membri, bisogna ricordare che il suo costo è nettamente inferiore alla perdita economica generata dalla disoccupazione. Si è calcolato, infatti, che l’Unione europea registra ogni anno una perdita di 153 miliardi di euro a causa dei suoi tassi di disoccupazione elevati, che comportano scarsa produttività, erosione del gettito fiscale e danni alla competitività del mercato unico. Per ridurre l’onere sulle casse statali, gli Stati membri, inoltre, potranno richiedere un contributo al Fondo Sociale Europeo per rispettare gli impegni della Youth Guarantee.
Youth Guarantee Recommendation:
http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ:C:2013:120:0001:0006:IT:PDF
Pubblicato il 19 giugno 2013