(Cittadino e Provincia) – Perugia 30 maggio 2013 – “Pur riconoscendone il carattere inevitabile e utile per la sicurezza di automobilisti e pedoni – afferma in una nota il capogruppo del Prc in Consiglio Provinciale Luca Baldelli - in molti contesti nei quali l’imprudenza degli attori del traffico è evidente e sfacciata, mi dichiaro contrario all’eccessiva proliferazione degli autovelox sia su Strade comunali che provinciali e regionali e lancio due proposte : la prima è quella di limitare al massimo la presenza di questi congegni, riservandola ai punti più pericolosi e “ sensibili “ delle arterie stradali , quelli in cui i rischi per la vita delle persone sono maggiori. La seconda è quella di far sì che, in ogni caso, attivando opportuni protocolli d’intesa con i Comuni e con altri soggetti, parte degli incassi derivanti dalle multe possano essere impiegati non per far cassa , cosa che irrita profondamente il cittadino e non lo predispone al rispetto delle regole, ma per lavori pubblici volti al risanamento dei piani viabili. Così si restituirebbe qualcosa alla collettività e si eviterebbe di dare l’idea di tartassare il cittadino senza contropartite. Infine, ritengo utile una ricognizione su tutti gli impianti di autovelox esistenti : sono tarati correttamente ? Funzionano davvero ? Quello che non si può sopportare è anche solo il dubbio che si spendano soldi di tutti i cittadini per degli “spaventapasseri “ tecnologici non effettivamente operativi o operativi a intermittenza. La Provincia, fermo restando il fatto che nel 99 % dei casi sono i Comuni a gestire la partita, giochi comunque un ruolo attivo in tal senso”.
Gc13243.red
(Cittadino e Provincia) – Perugia 30 maggio 2013 – “Pur riconoscendone il carattere inevitabile e utile per la sicurezza di automobilisti e pedoni – afferma in una nota il capogruppo del Prc in Consiglio Provinciale Luca Baldelli - in molti contesti nei quali l’imprudenza degli attori del traffico è evidente e sfacciata, mi dichiaro contrario all’eccessiva proliferazione degli autovelox sia su Strade comunali che provinciali e regionali e lancio due proposte : la prima è quella di limitare al massimo la presenza di questi congegni, riservandola ai punti più pericolosi e “ sensibili “ delle arterie stradali , quelli in cui i rischi per la vita delle persone sono maggiori. La seconda è quella di far sì che, in ogni caso, attivando opportuni protocolli d’intesa con i Comuni e con altri soggetti, parte degli incassi derivanti dalle multe possano essere impiegati non per far cassa , cosa che irrita profondamente il cittadino e non lo predispone al rispetto delle regole, ma per lavori pubblici volti al risanamento dei piani viabili. Così si restituirebbe qualcosa alla collettività e si eviterebbe di dare l’idea di tartassare il cittadino senza contropartite. Infine, ritengo utile una ricognizione su tutti gli impianti di autovelox esistenti : sono tarati correttamente ? Funzionano davvero ? Quello che non si può sopportare è anche solo il dubbio che si spendano soldi di tutti i cittadini per degli “spaventapasseri “ tecnologici non effettivamente operativi o operativi a intermittenza. La Provincia, fermo restando il fatto che nel 99 % dei casi sono i Comuni a gestire la partita, giochi comunque un ruolo attivo in tal senso”.
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