Illustrata dal Ministero la proposta di partenariato pubblico-privato per completare la "Due Mari". Caprini: "Formula innovativa e convincente"
(Cittadino e Provincia – Roma, 28 luglio ’11) – La E78 potrebbe diventare la prima grande opera pubblica stradale realizzata con capitale privato, secondo una formula che prevede che il concessionario riscuota il pedaggio, concordi un piano di valorizzazione delle aree interessate e percepisca contributi statali (ma solo al momento della consegna dei lavori finiti). Una sorta di evoluzione del sistema del project financing, applicato appunto ad una opera infrastrutturale di grandi proporzioni, quale è l’attesa arteria della “Due Mari”. Questa la proposta che il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (Direzione generale per le infrastrutture stradali) ha formulato oggi a Roma, alla Commissione tecnica mista per il completamento dell’itinerario della E78, di cui fanno parte le Regioni, Toscana, Umbria e Marche e le Province di Grosseto, Arezzo, Siena, Perugia e Pesaro Urbino. Per la Provincia, su delega del presidente Marco Vinicio Guasticchi, vi ha preso parte l’assessore alla viabilità Domenico Caprini. Come ribadito dai funzionari del Ministero, la E78 è un’arteria vitale e prioritaria: “per questo motivo Dicastero e Anas stanno lavorando per procedere sul piano della realizzabilità, cercando soluzioni finanziarie percorribili e soluzioni progettuali che consentano di ridimensionare i costi”. “In un momento così difficile – è stato spiegato - il pedaggio da solo non ce la fa a coprire il fabbisogno economico che si aggira sui 4,1 miliardi di euro. La E 78 è un’infrastruttura fondamentale per la competitività delle aziende nei territori di riferimento, perché è di fatto l’unica trasversale da mare a mare”. Per le sue potenzialità (connette l’A1, l’A14 e l’Aurelia) il Ministero nel settembre scorso ne ha chiesto l’inserimento dentro la rete Ten-T (rete transeuropea di trasporto). Ma per gli ingenti costi che la sua realizzazione comporta, a giudizio del Ministero occorre necessariamente indirizzarsi verso il coinvolgimento del capitale privato. “Stiamo ricercando – ha stato riferito – modelli innovativi di coinvolgimento del settore privato attraverso un modello di partenariato pubblico-privato capace di canalizzare le risorse che derivano dai benefici che lo sviluppo di una infrastruttura conferisce al contesto territoriale di riferimento”. Fa la sua comparsa quindi la cosiddetta “Società di corridoio” (soggetto capace di valorizzare le fonti di finanziamento che l’infrastruttura genera). Tra i vantaggi di questa operazione, la partecipazione del territorio all’iniziativa e l’individuazione di un concessionario unico privato che si occupi di costruzione, gestione e valorizzazione. La E78 prevede un tracciato di 270 km, il 56% dei quali ultimati o in fase di costruzione. Anche la progettazione è a buon punto, essendo arrivata al 90%. Tuttavia, stante la difficoltà di reperimento delle risorse, si ipotizza anche la revisione di alcuni brevi tratti. Di questo hanno parlato i tecnici dell’Anas, secondo i quali vi è la possibilità di introdurre alcune varianti che consentirebbero un risparmio complessivo di 900 milioni di euro. Le proposte illustrate questa mattina al Ministero sono state accolte molto favorevolmente dall’assessore Caprini, il quale ha ricordato come la Provincia di Perugia poco meno di un anno fa sia stata tra i protagonisti della occupazione della Galleria Guinza, al fine di riaccendere i riflettori su questa opera incompiuta. “E’ ormai giunto il momento – ha sostenuto – di concepire le strade non solo per la funzione che svolgono, ma anche per le economie che si possono generare attorno ad esse. Insomma un valore aggiunto per il territorio. Questa è la nuova frontiera verso cui guardare. Confido sul privato, che non si lascia spaventare dal fattore rischio, a patto che lo Stato vigili sui tentativi speculativi. Se poi si applicano politiche innovative la risposta del privato non può che essere positiva. Per quanto riguarda le ipotesi di risparmio rivedendo parte dei tracciati, credo che si tratti di operazioni problematiche, ma non impossibili”. La prossima riunione del tavolo di lavoro è stata fissata per il 27 settembre.
VIA11032.ET
(Cittadino e Provincia – Roma, 28 luglio ’11) – La E78 potrebbe diventare la prima grande opera pubblica stradale realizzata con capitale privato, secondo una formula che prevede che il concessionario riscuota il pedaggio, concordi un piano di valorizzazione delle aree interessate e percepisca contributi statali (ma solo al momento della consegna dei lavori finiti). Una sorta di evoluzione del sistema del project financing, applicato appunto ad una opera infrastrutturale di grandi proporzioni, quale è l’attesa arteria della “Due Mari”. Questa la proposta che il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (Direzione generale per le infrastrutture stradali) ha formulato oggi a Roma, alla Commissione tecnica mista per il completamento dell’itinerario della E78, di cui fanno parte le Regioni, Toscana, Umbria e Marche e le Province di Grosseto, Arezzo, Siena, Perugia e Pesaro Urbino. Per la Provincia, su delega del presidente Marco Vinicio Guasticchi, vi ha preso parte l’assessore alla viabilità Domenico Caprini. Come ribadito dai funzionari del Ministero, la E78 è un’arteria vitale e prioritaria: “per questo motivo Dicastero e Anas stanno lavorando per procedere sul piano della realizzabilità, cercando soluzioni finanziarie percorribili e soluzioni progettuali che consentano di ridimensionare i costi”. “In un momento così difficile – è stato spiegato - il pedaggio da solo non ce la fa a coprire il fabbisogno economico che si aggira sui 4,1 miliardi di euro. La E 78 è un’infrastruttura fondamentale per la competitività delle aziende nei territori di riferimento, perché è di fatto l’unica trasversale da mare a mare”. Per le sue potenzialità (connette l’A1, l’A14 e l’Aurelia) il Ministero nel settembre scorso ne ha chiesto l’inserimento dentro la rete Ten-T (rete transeuropea di trasporto). Ma per gli ingenti costi che la sua realizzazione comporta, a giudizio del Ministero occorre necessariamente indirizzarsi verso il coinvolgimento del capitale privato. “Stiamo ricercando – ha stato riferito – modelli innovativi di coinvolgimento del settore privato attraverso un modello di partenariato pubblico-privato capace di canalizzare le risorse che derivano dai benefici che lo sviluppo di una infrastruttura conferisce al contesto territoriale di riferimento”. Fa la sua comparsa quindi la cosiddetta “Società di corridoio” (soggetto capace di valorizzare le fonti di finanziamento che l’infrastruttura genera). Tra i vantaggi di questa operazione, la partecipazione del territorio all’iniziativa e l’individuazione di un concessionario unico privato che si occupi di costruzione, gestione e valorizzazione. La E78 prevede un tracciato di 270 km, il 56% dei quali ultimati o in fase di costruzione. Anche la progettazione è a buon punto, essendo arrivata al 90%. Tuttavia, stante la difficoltà di reperimento delle risorse, si ipotizza anche la revisione di alcuni brevi tratti. Di questo hanno parlato i tecnici dell’Anas, secondo i quali vi è la possibilità di introdurre alcune varianti che consentirebbero un risparmio complessivo di 900 milioni di euro. Le proposte illustrate questa mattina al Ministero sono state accolte molto favorevolmente dall’assessore Caprini, il quale ha ricordato come la Provincia di Perugia poco meno di un anno fa sia stata tra i protagonisti della occupazione della Galleria Guinza, al fine di riaccendere i riflettori su questa opera incompiuta. “E’ ormai giunto il momento – ha sostenuto – di concepire le strade non solo per la funzione che svolgono, ma anche per le economie che si possono generare attorno ad esse. Insomma un valore aggiunto per il territorio. Questa è la nuova frontiera verso cui guardare. Confido sul privato, che non si lascia spaventare dal fattore rischio, a patto che lo Stato vigili sui tentativi speculativi. Se poi si applicano politiche innovative la risposta del privato non può che essere positiva. Per quanto riguarda le ipotesi di risparmio rivedendo parte dei tracciati, credo che si tratti di operazioni problematiche, ma non impossibili”. La prossima riunione del tavolo di lavoro è stata fissata per il 27 settembre.
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