Gubbiotti: "Strumento di consultazione, punto di partenza per la pianificazione del paesaggio"
(Cittadino e Provincia) Perugia, 31 luglio 2020 - La Provincia di Perugia torna ad essere protagonista nel territorio con la Variante al Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP) tramite il documento programmatico, approvato a maggioranza dal Consiglio nell’ultima seduta. Dopo l’intervento del Presidente Luciano Bacchetta che ha espresso la soddisfazione per un risultato da tempo atteso anche dai Comuni e che riposiziona la Provincia nel ruolo di ente di area vasta, il Consigliere delegato Pierpaolo Gubbiotti ha specificato che si tratta di “un adeguamento normativo che cade dopo vent’anni dall’ultima variante e che non tocca in alcun modo il PTCP in senso cartografico o vincolistico, ma che limita la sua portata solo ed esclusivamente alle Norme Tecniche di Attuazione (NTA) in coerenza con le norme vigenti in Europa, in quelle Nazionali e Regionali che aggiornando i principi ispiratori rispetto alla contemporaneità”. Gubbiotti prima di passare la parola all’architetto Mauro Magrini che ha curato la parte tecnica, con la direzione dell’ingegner Giovanni Solinas, lo staff dell’ufficio progettazione della Provincia avvalendosi della consulenza dell’avvocato Marco Luigi Marchetti per l’aspetto normativo, ha aggiunto che si è realizzato “uno strumento di consultazione, punto di partenza per la pianificazione del paesaggio”.
“Le novità – ha spiegato Magrini - hanno toccato non solo i testi di legge ma anche le interpretazioni giurisprudenziali ed esse ora indicano un nuovo modo di governare il territorio, oltre il nuovo approccio verso il paesaggio e l’ambiente. Così come nuove sono le disposizioni di riordino della disciplina urbanistica ed edilizia e tutta la sua evoluzione, nonché il testo unico in materia di governo del territorio per la Regione Umbria e norme applicative. La Provincia – ha aggiunto - è l’Ente regista nell’azione di governo del territorio d’area vasta fornendo, in particolare ai Comuni, specifiche direttive che possano indirizzare in modo coerente e condiviso le politiche urbanistiche intercomunali e di confine. La previsione ad esempio di una disciplina comune delle aree industriali contermini, nuove modalità di governo del territorio secondo un’ottica non più confinata al singolo Comune ed in cui la Provincia svolge un ruolo di direzione attiva”.
Magrini ha spiegato come la gestione delle attività industriali, ed in particolare la loro compatibilità territoriale ed ambientale è uno dei temi di maggiore interesse che da sempre investe il pianificatore, quale gestore del territorio e dei procedimenti, nel difficile bilanciamento di interessi, tutti rilevatissimi, che tali temi pongono.
“La tutela dell’ambiente e la sicurezza dei cittadini – ha chiarito - compongono gli elementi più rilevanti per la pianificazione, come ad esempio i grandi impianti generatori di energia rinnovabile ed i problemi istituzioni che sono chiamati ad affrontare i Comuni in intesa con la pianificazione di area vasta ed il consumo continuo di suolo. Per la parte paesaggistica, il Piano provinciale si esprime, in armonia con la legislazione e la pianificazione paesaggistica regionale. Contenuti paesaggistici che esplicano effetti, nei limiti di legge, sulla pianificazione comunale e di settore secondo le NTA del PTCP con efficacia differente a seconda che siano criteri, indirizzi, direttive o prescrizioni. La forza motrice della valenza anche paesaggistica del Piano provinciale è infatti rappresentata dalle Unità di Paesaggio che restano, ancora oggi, un riferimento delle caratterizzazioni del territorio, ispirando e condizionando anche ogni singolo intervento. L’obiettivo è quello di fornire una guida utile agli operatori che possa evidenziare una visione integrata dei progetti destinati ad incidere negli ambiti, nelle aree e finanche sugli immobili di rilievo paesaggistico. Il PTCP – ha concluso - promuove quindi una vera e propria cultura del progetto, tale da fornire una visione polivalente ed onnicomprensiva dell’assetto naturalistico, storico, ambientale e paesaggistico sul quale il progetto medesimo produrrà effetti. La gestione del territorio della Provincia di Perugia, in particolare, restituisce un patrimonio importante che si riflette nel PTCP e nel complesso di studi di cui si dota l’Ente”.
Oi20052.RM
(Cittadino e Provincia) Perugia, 31 luglio 2020 - La Provincia di Perugia torna ad essere protagonista nel territorio con la Variante al Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP) tramite il documento programmatico, approvato a maggioranza dal Consiglio nell’ultima seduta. Dopo l’intervento del Presidente Luciano Bacchetta che ha espresso la soddisfazione per un risultato da tempo atteso anche dai Comuni e che riposiziona la Provincia nel ruolo di ente di area vasta, il Consigliere delegato Pierpaolo Gubbiotti ha specificato che si tratta di “un adeguamento normativo che cade dopo vent’anni dall’ultima variante e che non tocca in alcun modo il PTCP in senso cartografico o vincolistico, ma che limita la sua portata solo ed esclusivamente alle Norme Tecniche di Attuazione (NTA) in coerenza con le norme vigenti in Europa, in quelle Nazionali e Regionali che aggiornando i principi ispiratori rispetto alla contemporaneità”. Gubbiotti prima di passare la parola all’architetto Mauro Magrini che ha curato la parte tecnica, con la direzione dell’ingegner Giovanni Solinas, lo staff dell’ufficio progettazione della Provincia avvalendosi della consulenza dell’avvocato Marco Luigi Marchetti per l’aspetto normativo, ha aggiunto che si è realizzato “uno strumento di consultazione, punto di partenza per la pianificazione del paesaggio”.
“Le novità – ha spiegato Magrini - hanno toccato non solo i testi di legge ma anche le interpretazioni giurisprudenziali ed esse ora indicano un nuovo modo di governare il territorio, oltre il nuovo approccio verso il paesaggio e l’ambiente. Così come nuove sono le disposizioni di riordino della disciplina urbanistica ed edilizia e tutta la sua evoluzione, nonché il testo unico in materia di governo del territorio per la Regione Umbria e norme applicative. La Provincia – ha aggiunto - è l’Ente regista nell’azione di governo del territorio d’area vasta fornendo, in particolare ai Comuni, specifiche direttive che possano indirizzare in modo coerente e condiviso le politiche urbanistiche intercomunali e di confine. La previsione ad esempio di una disciplina comune delle aree industriali contermini, nuove modalità di governo del territorio secondo un’ottica non più confinata al singolo Comune ed in cui la Provincia svolge un ruolo di direzione attiva”.
Magrini ha spiegato come la gestione delle attività industriali, ed in particolare la loro compatibilità territoriale ed ambientale è uno dei temi di maggiore interesse che da sempre investe il pianificatore, quale gestore del territorio e dei procedimenti, nel difficile bilanciamento di interessi, tutti rilevatissimi, che tali temi pongono.
“La tutela dell’ambiente e la sicurezza dei cittadini – ha chiarito - compongono gli elementi più rilevanti per la pianificazione, come ad esempio i grandi impianti generatori di energia rinnovabile ed i problemi istituzioni che sono chiamati ad affrontare i Comuni in intesa con la pianificazione di area vasta ed il consumo continuo di suolo. Per la parte paesaggistica, il Piano provinciale si esprime, in armonia con la legislazione e la pianificazione paesaggistica regionale. Contenuti paesaggistici che esplicano effetti, nei limiti di legge, sulla pianificazione comunale e di settore secondo le NTA del PTCP con efficacia differente a seconda che siano criteri, indirizzi, direttive o prescrizioni. La forza motrice della valenza anche paesaggistica del Piano provinciale è infatti rappresentata dalle Unità di Paesaggio che restano, ancora oggi, un riferimento delle caratterizzazioni del territorio, ispirando e condizionando anche ogni singolo intervento. L’obiettivo è quello di fornire una guida utile agli operatori che possa evidenziare una visione integrata dei progetti destinati ad incidere negli ambiti, nelle aree e finanche sugli immobili di rilievo paesaggistico. Il PTCP – ha concluso - promuove quindi una vera e propria cultura del progetto, tale da fornire una visione polivalente ed onnicomprensiva dell’assetto naturalistico, storico, ambientale e paesaggistico sul quale il progetto medesimo produrrà effetti. La gestione del territorio della Provincia di Perugia, in particolare, restituisce un patrimonio importante che si riflette nel PTCP e nel complesso di studi di cui si dota l’Ente”.
Oi20052.RM