Sorge a Fontanella di S. Apollinare di Marsciano il giardino dove si osservano i cambiamenti climatici attraverso i diversi fenomeni biologici. L'area è un "giardino fenologico", ed è curata dall'Universitàdi Perugia (Centro di Ateneo per i Musei Scientifici), con il contributo della Provincia di Perugia - Servizio Protezione Ambientale e Parchi
(Cittadino e Provincia) – Marsciano, 31 marzo ’09 – Sorge a Fontanella di S. Apollinare di Marsciano il giardino dove si osservano i cambiamenti climatici attraverso i diversi fenomeni biologici. L’area è più specificatamente un “giardino fenologico”, ed è curata dall’Università di Perugia – Centro di Ateneo per i Musei Scientifici (C.A.M.S.), con il contributo della Provincia di Perugia - Servizio Protezione Ambientale e Parchi che ha stretto con l’Ateneo un’apposita convenzione. Una convenzione che ha avuto per oggetto la realizzazione, attraverso questo Giardino Fenologico, di un laboratorio scientifico permanente per lo studio dei fenomeni biologici in relazione ai parametri climatici. L’inaugurazione ufficiale dell’area è avvenuta questa mattina alla presenza di Bruno Romano (Direttore del Centro di Ricerca sul Clima e i Cambiamenti Climatici) della Facoltà di Agraria dell’Università degli Studi di Perugia e dell’Assessore provinciale alle Politiche Ambientali Sauro Cristofani. I Giardini Fenologici, entità spaziali, all’interno dei quali vengono effettuate osservazioni e misure standardizzate su particolari essenze vegetali, si identificano come strumenti in grado di segnalare gli effetti del clima sulle piante e di fornire risposte interpretative sugli andamenti climatici “particolari”, che negli ultimi anni hanno determinato variazioni considerevoli sia su specie vegetali spontanee, che su quelle largamente coltivate (vite, olivo, ecc.). In particolare, come illustrato questa mattina dal prof. Romano, l’utilizzo di specie vegetali “guida” identiche da un punto di vista genetico in tutti i giardini fenologici internazionali, permette di ottenere importanti informazioni al fine della valutazione dei cambiamenti climatici in diverse aree geografiche. Inoltre, l’utilizzo di specie vegetali coltivate si rende particolarmente utile nel campo applicativo della fenologia agraria, dove l’individuazione di varietà con necessità diverse, in termini di accumuli termici, porta a sfruttare in modo utilitaristico particolari anticipi o ritardi di sviluppo anche in un’ottica di rapidi cambiamenti climatici (gelate tardive). E’ ormai consolidata l’esperienza in questo campo della Sezione di Botanica Ambientale ed Applicata del Dipartimento di Biologia Applicata, il cui gruppo di lavoro in collaborazione con il C.A.M.S. ha già realizzato cinque giardini fenologici in tre diverse province italiane: quello di Badia Al Pino (Arezzo), i tre Giardini nella provincia di Rieti realizzati a diverse quote e in diversi ambienti pedoclimatici del Monte Terminillo e appunto quello di Marsciano. Tutti i giardini realizzati sono inseriti nella Rete Fenologica Europea, riconosciuta a livello internazionale come organizzazione ufficiale per la loro gestione e regolamentazione delle relative osservazioni. Per Romano la Provincia di Perugia, dando il suo contributo a questo progetto, ha dimostrato grande sensibilità, anche perché si tratta di un sostegno duraturo nel tempo. “La preoccupazione più grande – ha sostenuto – è dare continuità a queste esperienze i cui effetti si misurano in un arco temporale di almeno 15 anni”. “A questo punto il nostro auspicio – sono state le parole di Cristofani – è che anche i prossimi amministratori dimostrino la stessa sensibilità: ne ha bisogno il mondo scientifico e la comunità in generale”. Cristofani ha quindi comunicato che anche il Piano di azione di Living Lakes riserva una particolare attenzione ai giardini fenologici. Di centralità della ricerca ha parlato anche l’assessore provinciale alla cultura Pier Luigi Neri presente all’inaugurazione.
AMB09035.ET
(Cittadino e Provincia) – Marsciano, 31 marzo ’09 – Sorge a Fontanella di S. Apollinare di Marsciano il giardino dove si osservano i cambiamenti climatici attraverso i diversi fenomeni biologici. L’area è più specificatamente un “giardino fenologico”, ed è curata dall’Università di Perugia – Centro di Ateneo per i Musei Scientifici (C.A.M.S.), con il contributo della Provincia di Perugia - Servizio Protezione Ambientale e Parchi che ha stretto con l’Ateneo un’apposita convenzione. Una convenzione che ha avuto per oggetto la realizzazione, attraverso questo Giardino Fenologico, di un laboratorio scientifico permanente per lo studio dei fenomeni biologici in relazione ai parametri climatici. L’inaugurazione ufficiale dell’area è avvenuta questa mattina alla presenza di Bruno Romano (Direttore del Centro di Ricerca sul Clima e i Cambiamenti Climatici) della Facoltà di Agraria dell’Università degli Studi di Perugia e dell’Assessore provinciale alle Politiche Ambientali Sauro Cristofani. I Giardini Fenologici, entità spaziali, all’interno dei quali vengono effettuate osservazioni e misure standardizzate su particolari essenze vegetali, si identificano come strumenti in grado di segnalare gli effetti del clima sulle piante e di fornire risposte interpretative sugli andamenti climatici “particolari”, che negli ultimi anni hanno determinato variazioni considerevoli sia su specie vegetali spontanee, che su quelle largamente coltivate (vite, olivo, ecc.). In particolare, come illustrato questa mattina dal prof. Romano, l’utilizzo di specie vegetali “guida” identiche da un punto di vista genetico in tutti i giardini fenologici internazionali, permette di ottenere importanti informazioni al fine della valutazione dei cambiamenti climatici in diverse aree geografiche. Inoltre, l’utilizzo di specie vegetali coltivate si rende particolarmente utile nel campo applicativo della fenologia agraria, dove l’individuazione di varietà con necessità diverse, in termini di accumuli termici, porta a sfruttare in modo utilitaristico particolari anticipi o ritardi di sviluppo anche in un’ottica di rapidi cambiamenti climatici (gelate tardive). E’ ormai consolidata l’esperienza in questo campo della Sezione di Botanica Ambientale ed Applicata del Dipartimento di Biologia Applicata, il cui gruppo di lavoro in collaborazione con il C.A.M.S. ha già realizzato cinque giardini fenologici in tre diverse province italiane: quello di Badia Al Pino (Arezzo), i tre Giardini nella provincia di Rieti realizzati a diverse quote e in diversi ambienti pedoclimatici del Monte Terminillo e appunto quello di Marsciano. Tutti i giardini realizzati sono inseriti nella Rete Fenologica Europea, riconosciuta a livello internazionale come organizzazione ufficiale per la loro gestione e regolamentazione delle relative osservazioni. Per Romano la Provincia di Perugia, dando il suo contributo a questo progetto, ha dimostrato grande sensibilità, anche perché si tratta di un sostegno duraturo nel tempo. “La preoccupazione più grande – ha sostenuto – è dare continuità a queste esperienze i cui effetti si misurano in un arco temporale di almeno 15 anni”. “A questo punto il nostro auspicio – sono state le parole di Cristofani – è che anche i prossimi amministratori dimostrino la stessa sensibilità: ne ha bisogno il mondo scientifico e la comunità in generale”. Cristofani ha quindi comunicato che anche il Piano di azione di Living Lakes riserva una particolare attenzione ai giardini fenologici. Di centralità della ricerca ha parlato anche l’assessore provinciale alla cultura Pier Luigi Neri presente all’inaugurazione.
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