Guasticchi "Accordo storico, si realizza il coordinamento d'area vasta in campo urbanistico" - Antonini "Tutela aree agricole, rilancio abitativo centri storici e zone industriali comuni"
(Cittadino e Provincia – Perugia 19 gennaio 2010) – Risparmiare il prezioso suolo umbro (quello non solo da cartolina) da inutili costruzioni che possono danneggiare l’economia locale. E’ questo uno degli obiettivi dell’ambiziosa (e storica) collaborazione tra la Provincia di Perugia e 10 comuni sotto i 10mila abitanti (Bevagna, Montefalco, Campello, Castel Ritaldi, Giano dell’Umbria, Gualdo Cattaneo, Massa Martana, Trevi, Cascia e Deruta) che hanno dato vita al Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale grazie al quale per i Piani Regolatori comunali si adotteranno linee comuni di programmazione urbanistica. Tutto questo è stato possibile grazie all’applicazione della legge regionale 13/2009 che ha introdotto la possibilità, per comuni di piccola dimensione di chiedere alla Provincia il coordinamento e la formazione del PRG parte strutturale. Il patto tra la Provincia e i 10 Comuni è stato presentato stamani in conferenza stampa nel Palazzo della Provincia di Perugia. Presenti il presidente della Provincia di Perugia Marco Vinicio Guasticchi, i Sindaci dei 10 Comuni, l’assessore provinciale all’urbanistica, PTCP e centri storici Carlo Antonini, il direttore dell’Area Ambiente Territorio e Infrastrutture della Regione Umbria Luciano Tortoioli e il direttore dell’Area Ambiente e territorio della Provincia di Perugia Raffaele Di Benedetto. L’accordo porta in dote nuovi criteri di pianificazione che privilegiano programmi di limitazione e conservazione del suolo, il rilancio delle politiche volte al riuso delle volumetrie esistenti o dei tessuti edilizi dimessi nonché alla loro riqualificazione. Questo significa: recuperare i capannoni o aziende dismesse per nuovi insediamenti produttivi; una maggiore attenzione su dove realizzare impianti di energia rinnovabile senza sottrarre terreno all’agricoltura e una svolta per i centri storici per arginare lo spopolamento. “E’ una giornata storica per la Provincia e i comuni – ha spiegato il presidente della Provincia di Perugia Marco Vinicio Guasticchi - per la prima volta è possibile mettere in campo il principale ruolo delle Province e cioè il coordinamento d’area vasta in campo urbanistico. Con questa iniziativa sarà possibile salvaguardare il suolo dei comuni e allo stesso tempo recuperare aree o strutture abbandonate per un nuovo sviluppo economico dei territori. Da oggi si apre una collaborazione tra istituzioni e si mette in comune personale, capacità e conoscenze. Inoltre si consente ai comuni con bilanci più contenuti – soprattutto dopo i tagli del Governo – di non ricorrere a consulenze esterne costose”. Molto soddisfatto anche l’assessore all’urbanistica Carlo Antonini: “L’accordo non partorirà piani regolatori uguali per tutti anche perché i territori devono mantenere le loro specificità. Ma siamo convinti che non c’è bisogno di allargare nuove zone industriali, quando si possono concentrare le aziende di più comuni limitrofi o meglio ancora si possono recuperare volumetrie di strutture in disuso. Dobbiamo stare molto attenti a ben localizzare gli impianti di energia rinnovabile; piuttosto che sfruttare prima il territorio si possono utilizzare agli ettari di tetto a disposizione nelle zone industriali”. Il patto vuole riportare anche famiglie nei centri storici minori con nuova politica urbanistica.
Scheda – Griglia di condivisione dei nuovi processi di pianificazione urbanistica comunale
Evitare situazioni di conflittualità ambientale programmando la crescita urbana nelle sue forme e funzioni. Assegnare al sistema insediativo descritto dai PRG/PS una validità temporale decennale, prevedendo la necessità di apportare nuove varianti al dimensionamento, allorquando il PRG/PS risulti attuato in misura pari all’80% delle previsioni in esso contenute. Programmare la gestione di funzioni in informa associata prevedendo la concentrazione in ambiti da individuare - possibilmente in un unico territorio - delle strutture necessarie ad assolvere alle attività pubbliche e/o collettive. Al fine di limitare il consumo di suolo nonché l’incidenza di nuove previsioni sull’assetto insediativo esistente si ritiene orientare la pianificazione degli “insediamenti di tipo produttivo” verso criteri di contenimento della tendenza alla dispersione. Programmare una efficiente organizzazione urbana e infrastrutturale e nel contempo praticare una programmazione urbanistica residenziale rivolta al contenimento di nuove volumetrie. Riqualificare i “contesti urbani storici“ dove ammettere interventi volti al recupero, ristrutturazione e valorizzazione del tessuto esistente, incentivando nel contempo un nuovo sistema propulsivo capace di generare nuove opportunità di crescita. Applicare alle previsioni del PRG/ps le procedure di perequazione, attribuendo a tutte le proprietà che possono concorrere alla trasformazione urbanistica degli ambiti territoriali - un “valore edificatorio uniforme” da contenere tra i valori degli indici: 0,10 mq/mq e 0,30 mq/mq. Il PRG/PS dovrà valutare il livello funzionale delle esistente rete fognaria, riconsiderandone il ruolo e laddove necessario riqualificandone la funzione ciò anche in relazione degli assetti urbanistici esistenti e nuovi. Andrà adeguatamente valutato il sistema della mobilità, del traffico e delle relative infrastrutture sovracomunali, inquadrando e definendo correttamente anche gli aspetti concernenti la viabilità principale, urbana, locale, di comparto, nonché la rete delle piste ciclabili. Con riferimento all’imprese agricole esistenti e/o da insediare in ambito agricolo, si ritiene programmare azioni tese a ridurre i carichi inquinanti sul terreno da nitrati, promuovendo anche lo sviluppo di una agricoltura e/o allevamento d’avanguardia nel rispetto dell’ambiente e all’insegna del risparmio energetico.
Urb11002.NB
(Cittadino e Provincia – Perugia 19 gennaio 2010) – Risparmiare il prezioso suolo umbro (quello non solo da cartolina) da inutili costruzioni che possono danneggiare l’economia locale. E’ questo uno degli obiettivi dell’ambiziosa (e storica) collaborazione tra la Provincia di Perugia e 10 comuni sotto i 10mila abitanti (Bevagna, Montefalco, Campello, Castel Ritaldi, Giano dell’Umbria, Gualdo Cattaneo, Massa Martana, Trevi, Cascia e Deruta) che hanno dato vita al Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale grazie al quale per i Piani Regolatori comunali si adotteranno linee comuni di programmazione urbanistica. Tutto questo è stato possibile grazie all’applicazione della legge regionale 13/2009 che ha introdotto la possibilità, per comuni di piccola dimensione di chiedere alla Provincia il coordinamento e la formazione del PRG parte strutturale. Il patto tra la Provincia e i 10 Comuni è stato presentato stamani in conferenza stampa nel Palazzo della Provincia di Perugia. Presenti il presidente della Provincia di Perugia Marco Vinicio Guasticchi, i Sindaci dei 10 Comuni, l’assessore provinciale all’urbanistica, PTCP e centri storici Carlo Antonini, il direttore dell’Area Ambiente Territorio e Infrastrutture della Regione Umbria Luciano Tortoioli e il direttore dell’Area Ambiente e territorio della Provincia di Perugia Raffaele Di Benedetto. L’accordo porta in dote nuovi criteri di pianificazione che privilegiano programmi di limitazione e conservazione del suolo, il rilancio delle politiche volte al riuso delle volumetrie esistenti o dei tessuti edilizi dimessi nonché alla loro riqualificazione. Questo significa: recuperare i capannoni o aziende dismesse per nuovi insediamenti produttivi; una maggiore attenzione su dove realizzare impianti di energia rinnovabile senza sottrarre terreno all’agricoltura e una svolta per i centri storici per arginare lo spopolamento. “E’ una giornata storica per la Provincia e i comuni – ha spiegato il presidente della Provincia di Perugia Marco Vinicio Guasticchi - per la prima volta è possibile mettere in campo il principale ruolo delle Province e cioè il coordinamento d’area vasta in campo urbanistico. Con questa iniziativa sarà possibile salvaguardare il suolo dei comuni e allo stesso tempo recuperare aree o strutture abbandonate per un nuovo sviluppo economico dei territori. Da oggi si apre una collaborazione tra istituzioni e si mette in comune personale, capacità e conoscenze. Inoltre si consente ai comuni con bilanci più contenuti – soprattutto dopo i tagli del Governo – di non ricorrere a consulenze esterne costose”. Molto soddisfatto anche l’assessore all’urbanistica Carlo Antonini: “L’accordo non partorirà piani regolatori uguali per tutti anche perché i territori devono mantenere le loro specificità. Ma siamo convinti che non c’è bisogno di allargare nuove zone industriali, quando si possono concentrare le aziende di più comuni limitrofi o meglio ancora si possono recuperare volumetrie di strutture in disuso. Dobbiamo stare molto attenti a ben localizzare gli impianti di energia rinnovabile; piuttosto che sfruttare prima il territorio si possono utilizzare agli ettari di tetto a disposizione nelle zone industriali”. Il patto vuole riportare anche famiglie nei centri storici minori con nuova politica urbanistica.
Scheda – Griglia di condivisione dei nuovi processi di pianificazione urbanistica comunale
Evitare situazioni di conflittualità ambientale programmando la crescita urbana nelle sue forme e funzioni. Assegnare al sistema insediativo descritto dai PRG/PS una validità temporale decennale, prevedendo la necessità di apportare nuove varianti al dimensionamento, allorquando il PRG/PS risulti attuato in misura pari all’80% delle previsioni in esso contenute. Programmare la gestione di funzioni in informa associata prevedendo la concentrazione in ambiti da individuare - possibilmente in un unico territorio - delle strutture necessarie ad assolvere alle attività pubbliche e/o collettive. Al fine di limitare il consumo di suolo nonché l’incidenza di nuove previsioni sull’assetto insediativo esistente si ritiene orientare la pianificazione degli “insediamenti di tipo produttivo” verso criteri di contenimento della tendenza alla dispersione. Programmare una efficiente organizzazione urbana e infrastrutturale e nel contempo praticare una programmazione urbanistica residenziale rivolta al contenimento di nuove volumetrie. Riqualificare i “contesti urbani storici“ dove ammettere interventi volti al recupero, ristrutturazione e valorizzazione del tessuto esistente, incentivando nel contempo un nuovo sistema propulsivo capace di generare nuove opportunità di crescita. Applicare alle previsioni del PRG/ps le procedure di perequazione, attribuendo a tutte le proprietà che possono concorrere alla trasformazione urbanistica degli ambiti territoriali - un “valore edificatorio uniforme” da contenere tra i valori degli indici: 0,10 mq/mq e 0,30 mq/mq. Il PRG/PS dovrà valutare il livello funzionale delle esistente rete fognaria, riconsiderandone il ruolo e laddove necessario riqualificandone la funzione ciò anche in relazione degli assetti urbanistici esistenti e nuovi. Andrà adeguatamente valutato il sistema della mobilità, del traffico e delle relative infrastrutture sovracomunali, inquadrando e definendo correttamente anche gli aspetti concernenti la viabilità principale, urbana, locale, di comparto, nonché la rete delle piste ciclabili. Con riferimento all’imprese agricole esistenti e/o da insediare in ambito agricolo, si ritiene programmare azioni tese a ridurre i carichi inquinanti sul terreno da nitrati, promuovendo anche lo sviluppo di una agricoltura e/o allevamento d’avanguardia nel rispetto dell’ambiente e all’insegna del risparmio energetico.
Urb11002.NB