(Cittadino e Provincia) Perugia, 7 marzo 19 - Su www.provincia.perugia.it torna "Infodonna" la rivista online a cura dell'Ufficio Pari Opportunità della Provincia di Perugia. Un appuntamento con l'8 marzo che è gradita consuetudine anche per chi, attraverso le proprie testimonianze, collabora alla sua stesura rendendo vivo ed attuale questo strumento di informazione curato in ogni suo aspetto. L'edizione 2019 di "Infodonna" si apre con i saluti del neo presidente Luciano Bacchetta che con grande sensibilità e senso delle istituzioni sottolinea come per le nuove generazioni siano acquisiti alcuni concetti come la parità di genere da cui consegue la necessità di "trasmettere soprattutto ai giovani la cultura della valorizzazione delle differenze ed il superamento degli stereotipi per un rinnovato rapporto tra i generi e tra le persone, anche quale antidoto alla sopraffazione ed alla violenza". In prima pagina, di spalla, si colloca l'intervento della Consigliera di parità Gemma Paola Bracco che, prossima alla scadenza del mandato, traccia gli otto anni di attività svolta con passione e forte motivazione attraverso iniziative che hanno lasciato una traccia importante avendo affrontato temi di grande interesse e attualità. Un piccolo spaccato del cammino percorso e l'invito della Bracco a "fare rete per prevenire e contrastare stereotipi, discriminazioni e violenza contro le donne".
C'è la tematica del disvalore attribuito al lavoro delle donne rispetto agli uomini nell'articolo che porta la firma della Consigliera di parità della Regione Umbria Monica Paparelli. Un argomento di forte impatto che sarà al centro dei temi sulla parità di genere nella Giornata internazionale della donna che si terrà alla fine di questo mese. Considerazioni dai risvolti amari che vengono rafforzate dallo studio analitico svolto da Francesca Leone e Isabella Paoletti dal quale emerge, attraverso l'elaborazione di dati statistici, che in fatto di donne e disoccupazione, l'Italia è fanalino di coda in Europa. Eppure, spiega nel suo articolo Benedetta Calagreti, Consigliera comunale di Città di Castello, essere donna nel Terzo Millennio deve essere un'altra cosa rispetto al passato se si vuole che le ragazze tornino a fare figli e contemporaneamente vedano coronati i loro sforzi con un lavoro che le valorizzi e soddisfi. La parola chiave diventa "condivisione" con i propri partner di tutte quelle attività fino ad ora appannaggio delle donne: dalla cura dei figli e degli anziani alla gestione della casa. Altro articolo da non perdere è quello di Alessandra Pioggia, Ordinaria di diritto amministrativo che insegna Diritto sanitario e dei servizi sociali nel Dipartimento di Scienze Politiche dell'Università degli Studi di Perugia. Il tema è scottante, parla di interruzione della gravidanza che vede molte donne costrette a peregrinare fra le strutture, di donne abbandonate a se stesse durante i turni in cui sono presenti solo obiettori, di donne ricoverate nella stessa stanza con madri partorienti, di donne che durante il percorso di interruzione della gravidanza sono umiliate da colpevoli omissioni di assistenza o peggio da atteggiamenti insultanti. Alessandra Pioggia spiega come non rinunciare alla propria dignità nel rivendicare quello che è riconosciuto dalla legge come un diritto. Rispetto per le donne quindi che parte dall'educazione alla parità spiega Antonella Pasquino Responsabile Ufficio Pari Opportunità della Provincia di Perugia e curatrice di Infodonna, nel suo articolo dal quale emerge la preoccupazione per quello che sembra l'inarrestabile fenomeno della violenza sulle donne. Una sopraffazione che sembra voler punire l'intelligenza e la sensibilità delle donne. In una parola la loro mente. "Affinché le giovani generazioni possano cominciare a sperimentare forme di convivenza civile e non violenta fra i sessi - considera la Pasquino - è essenziale un agire educativo non episodico, ma capace di modificare l'assetto su cui tale violenza trova il suo fondamento. La prima mossa per il cambiamento culturale che renderà inviolabile il corpo femminile e impensabile la violenza degli uomini passa, infatti, per l'inviolabilità delle menti delle donne". Ed è anche un fatto di linguaggio chiarisce la giornalista Chiara Damiani, delegata Asu nella Commissione Pari Opportunità della Federazione Nazionale della Stampa, Direttrice responsabile di Donnamica una rivista che parte proprio dall'esigenza di una informazione corretta con l'utilizzo anche dell'appropriata terminologia "per il superamento degli stereotipi e delle discriminazioni stesse e aumentare l'efficacia degli strumenti-accordi -codici etici ad oggi esistenti, contribuendo alla loro diffusione presso gli operatori dell'informazione".
Infine due momenti per ricordare e per sperare. Il primo a cura della giornalista Puma Valentina SCRICCIOLO che con rara efficacia "racconta" Clara Sereni, una donna vissuta dalla parte delle donne con le sue battaglie, le sue parole, i gesti, gli sguardi e le emozioni. Chiude Infodonna un articolo della giornalista Rosanna Mazzoni Direttrice responsabile di "Cittadino e Provincia" della Provincia di Perugia che testimonia l'esperienza di alcune detenute del carcere di Capanne che hanno frequentato il corso di scrittura creativa della poetessa Francesca Gosti dell'Associazione "Nel nome del Rispetto" presieduta da Maria Cristina Zenobi. Donne dalle vite segnate che grazie alla poesia hanno raggiunto vette insperate vincendo premi nazionali di grande prestigio: il "Gioacchino Belli" di Roma e il premio Unesco di Udine.
Buona lettura con Infodonna 2019.
PO19002.RM
modificato il 26/01/2021
(Cittadino e Provincia) Perugia, 7 marzo 19 - Su www.provincia.perugia.it torna "Infodonna" la rivista online a cura dell'Ufficio Pari Opportunità della Provincia di Perugia. Un appuntamento con l'8 marzo che è gradita consuetudine anche per chi, attraverso le proprie testimonianze, collabora alla sua stesura rendendo vivo ed attuale questo strumento di informazione curato in ogni suo aspetto. L'edizione 2019 di "Infodonna" si apre con i saluti del neo presidente Luciano Bacchetta che con grande sensibilità e senso delle istituzioni sottolinea come per le nuove generazioni siano acquisiti alcuni concetti come la parità di genere da cui consegue la necessità di "trasmettere soprattutto ai giovani la cultura della valorizzazione delle differenze ed il superamento degli stereotipi per un rinnovato rapporto tra i generi e tra le persone, anche quale antidoto alla sopraffazione ed alla violenza". In prima pagina, di spalla, si colloca l'intervento della Consigliera di parità Gemma Paola Bracco che, prossima alla scadenza del mandato, traccia gli otto anni di attività svolta con passione e forte motivazione attraverso iniziative che hanno lasciato una traccia importante avendo affrontato temi di grande interesse e attualità. Un piccolo spaccato del cammino percorso e l'invito della Bracco a "fare rete per prevenire e contrastare stereotipi, discriminazioni e violenza contro le donne".
C'è la tematica del disvalore attribuito al lavoro delle donne rispetto agli uomini nell'articolo che porta la firma della Consigliera di parità della Regione Umbria Monica Paparelli. Un argomento di forte impatto che sarà al centro dei temi sulla parità di genere nella Giornata internazionale della donna che si terrà alla fine di questo mese. Considerazioni dai risvolti amari che vengono rafforzate dallo studio analitico svolto da Francesca Leone e Isabella Paoletti dal quale emerge, attraverso l'elaborazione di dati statistici, che in fatto di donne e disoccupazione, l'Italia è fanalino di coda in Europa. Eppure, spiega nel suo articolo Benedetta Calagreti, Consigliera comunale di Città di Castello, essere donna nel Terzo Millennio deve essere un'altra cosa rispetto al passato se si vuole che le ragazze tornino a fare figli e contemporaneamente vedano coronati i loro sforzi con un lavoro che le valorizzi e soddisfi. La parola chiave diventa "condivisione" con i propri partner di tutte quelle attività fino ad ora appannaggio delle donne: dalla cura dei figli e degli anziani alla gestione della casa. Altro articolo da non perdere è quello di Alessandra Pioggia, Ordinaria di diritto amministrativo che insegna Diritto sanitario e dei servizi sociali nel Dipartimento di Scienze Politiche dell'Università degli Studi di Perugia. Il tema è scottante, parla di interruzione della gravidanza che vede molte donne costrette a peregrinare fra le strutture, di donne abbandonate a se stesse durante i turni in cui sono presenti solo obiettori, di donne ricoverate nella stessa stanza con madri partorienti, di donne che durante il percorso di interruzione della gravidanza sono umiliate da colpevoli omissioni di assistenza o peggio da atteggiamenti insultanti. Alessandra Pioggia spiega come non rinunciare alla propria dignità nel rivendicare quello che è riconosciuto dalla legge come un diritto. Rispetto per le donne quindi che parte dall'educazione alla parità spiega Antonella Pasquino Responsabile Ufficio Pari Opportunità della Provincia di Perugia e curatrice di Infodonna, nel suo articolo dal quale emerge la preoccupazione per quello che sembra l'inarrestabile fenomeno della violenza sulle donne. Una sopraffazione che sembra voler punire l'intelligenza e la sensibilità delle donne. In una parola la loro mente. "Affinché le giovani generazioni possano cominciare a sperimentare forme di convivenza civile e non violenta fra i sessi - considera la Pasquino - è essenziale un agire educativo non episodico, ma capace di modificare l'assetto su cui tale violenza trova il suo fondamento. La prima mossa per il cambiamento culturale che renderà inviolabile il corpo femminile e impensabile la violenza degli uomini passa, infatti, per l'inviolabilità delle menti delle donne". Ed è anche un fatto di linguaggio chiarisce la giornalista Chiara Damiani, delegata Asu nella Commissione Pari Opportunità della Federazione Nazionale della Stampa, Direttrice responsabile di Donnamica una rivista che parte proprio dall'esigenza di una informazione corretta con l'utilizzo anche dell'appropriata terminologia "per il superamento degli stereotipi e delle discriminazioni stesse e aumentare l'efficacia degli strumenti-accordi -codici etici ad oggi esistenti, contribuendo alla loro diffusione presso gli operatori dell'informazione".
Infine due momenti per ricordare e per sperare. Il primo a cura della giornalista Puma Valentina SCRICCIOLO che con rara efficacia "racconta" Clara Sereni, una donna vissuta dalla parte delle donne con le sue battaglie, le sue parole, i gesti, gli sguardi e le emozioni. Chiude Infodonna un articolo della giornalista Rosanna Mazzoni Direttrice responsabile di "Cittadino e Provincia" della Provincia di Perugia che testimonia l'esperienza di alcune detenute del carcere di Capanne che hanno frequentato il corso di scrittura creativa della poetessa Francesca Gosti dell'Associazione "Nel nome del Rispetto" presieduta da Maria Cristina Zenobi. Donne dalle vite segnate che grazie alla poesia hanno raggiunto vette insperate vincendo premi nazionali di grande prestigio: il "Gioacchino Belli" di Roma e il premio Unesco di Udine.
Buona lettura con Infodonna 2019.
PO19002.RM