La Provincia ha affrontato il passaggio traumatico dal vecchio al nuovo ordinamento ridisegnandosi, nell’ultimo quinquennio, sulle normative esistenti e restringendo fortemente il suo campo d’azione.
Con una prova di grande maturità, l’ente è entrato nel suo futuro facendo del suo spazio ridotto il banco di prova di comportamenti amministrativi virtuosi per sé e per lo sviluppo di molte altre autonomie locali che occupano l’area tra i Comuni le Regioni.
L’ente, tuttavia, non è entrato senza la sua storia nella nuova dimensione operativa dei compiti territoriali che gli compete.
Una lunga tradizione culturale legata alla Provincia si mantiene quando l’ente si pone come ente di area vasta e dialoga con gli altri soggetti anche in nome dei meriti acquisiti storicamente nei campi dell’assistenza e dell’istruzione, della cura del territorio e delle sue infrastrutture viarie, della salute mentale e delle politiche sociali, della programmazione e dell’urbanistica, del turismo e dell’ambiente.
La Provincia, inoltre, è entrata nella riforma istituzionale che l’ha riguardata anche con tutta la sua cospicua dote di beni patrimoniali immobiliari.
Edifici di straordinaria importanza architettonica – le sedi di residenza –, complessi ambientali di pregio, parchi, ville e castelli sono i pezzi pregiati di un patrimonio dai quali è passata la storia dell’ente e nei quali l’attività di oggi, in simbiosi col territorio comunale, imprime dinamismo di servizi e attività socialmente molto rilevanti.
La stessa cosa accade anche per il patrimonio “minore” costituito da fabbricati che sono o sono stati di stretta e immediata utilità sociale come le ex case case cantoniere o le palestre, i centri ittiogenici, i magazzini e le strutture sportive, le strutture agricole e quelle venatorie.
Passaggio essenziale per una migliore gestione del patrimonio pubblico, è quello della ricognizione completa di tutti gli immobili di proprietà pubblica anche degli enti territoriali, nella loro natura oggettiva, per le loro funzioni, per lo stato manutentivo; la Provincia di Perugia si è adoperata ad attivare in modo capillare l’inventario patrimoniale rendendolo fruibile anche on line sul portale dell’Ente all’indirizzo: www.provincia.perugia.it sezione Trasparenza Patrimonio.
Il progetto che si presenta, intende porsi come registro dinamico delle varie operazioni – di recupero, restauro, rifunzionalizzazione, allocazione sul mercato, valorizzazione, messa in rete – che la Provincia di Perugia ha in programma di compiere sul proprio patrimonio immobiliare nella vasta gamma delle sue tipologie e nell’ampio spettro delle proprie potenzialità.
Tema, della gestione del patrimonio immobiliare, è la verifica della condizione degli immobili, ovvero di messa a reddito a valori commerciali degli immobili pubblici.
Appare evidente come, rispetto ad un esito positivo di una valorizzazione “complessa” entri in gioco la capacità di proporre ipotesi di sviluppo del proprio futuro economico e sociale.
Le potenzialità di contribuire alla trasformazione del territorio provinciale e di conseguenza delle città ad esso connesse, da parte dei patrimoni immobiliari dell’Ente è direttamente proporzionale all’esistenza di una politica di governo del territorio nella quale questa potenzialità può essere effettivamente espressa come valorizzazione del patrimonio, possibilità di inserirsi in un canale strutturato di pianificazione urbanistica operativa sul territorio.
La curva del valore immobiliare e i tempi di attesa del proprietario pubblico: (meglio, si dovrebbe dire la “repubblica italiana proprietaria”) ha l’obiettivo primario di creare valore sociale, attraverso il reinvestimento del valore immobiliare a favore anche della crescita economica.
Il migliore utilizzo degli immobili pubblici: esperienze, nuovi strumenti e prospettive future l’esperienza della valorizzazione degli immobili pubblici partita nel 2001 con una modalità “autoritativa” e in deroga agli strumenti di pianificazione e giunta, nel 2012, alla costituzione del principio di copianificazione e di collaborazione istituzionale, ci insegna che si può contribuire allo sviluppo locale, attraverso il reinvestimento del valore degli immobili pubblici solo se le istituzioni hanno “progettualità” e “responsabilità” nel partecipare, in modo co - operativo, alle scelte di riqualificazione, ciascuna per le proprie competenze. i Programmi unitari di valorizzazione (Puv), in particolare, hanno mostrato la validità del primo assunto relativo alla compartecipazione di vari soggetti pubblici per il buon esito del processo di valorizzazione e di messa a reddito, a fronte di un’alienazione immediata degli immobili pubblici che sconta l’inevitabile minor valore.
La norma (articolo 33 e articolo 33 bIS del d.l. 98/2011), assegna un ruolo propositivo estremamente rilevante agli enti territoriali, cui spetta il compito di dare avvio ai processi di valorizzazione dei propri patrimoni immobiliari, prestando particolare attenzione agli effetti sociali, ambientali e di impatto sullo sviluppo del territorio.
L’inquadramento delle attività di valorizzazione e gestione dei patrimoni immobiliari pubblici nell’ambito di più vasti processi di partenariato e concertazione istituzionale, può accrescerne in modo significativo l’efficacia, soprattutto ove si ricorra a processi e modelli operativi che prevedano il coinvolgimento - diretto o indiretto - di tutti coloro che hanno specifici obiettivi da perseguire in relazione a determinate azioni/iniziative, ovvero dispongono delle risorse - finanziarie e non - necessarie ad influenzarne l’esito.
Il tema, in altre parole, è quello del rapporto tra governance e government, ossia, da un lato, dei modi con i quali la sfera politico-amministrativa e le funzioni di programmazione e indirizzo affrontano le questioni strategiche e, dall’altro, degli strumenti e delle procedure che, di volta in volta, vengono individuati come più idonei rispetto alle specifiche condizioni di contesto; con la consapevolezza che tutte le istanze devono essere soddisfatte all’interno di fattispecie e istituti previsti dall’ordinamento giuridico.
A partire dai dati a disposizione, suddivisi per Comune, la Provincia di Perugia, Servizio Patrimonio, curerà in maniera del tutto preliminare, un prodotto multimediale delle proprietà e di aggiornarne i passaggi che intervengono durante la realizzazione degli step di recupero o di ammodernamento.
Legato a questo registro illustrato, si avrà uno strumento in cui si darà conto:
- della dinamica dei rapporti della Provincia con i Comuni e le istituzioni, le associazioni e gli imprenditori che abbiano interesse allo sviluppo dell’immobile;
- degli stadi di avanzamento degli eventuali lavori;
- della cronaca della nuova vita che gli immobili prendono a seguito degli interventi realizzati su di essi.
Particolari monografie, infine, saranno riservate a quegli interventi che, da subito, dall’avvio del progetto, (vedi l’Isola Polvese e le sue strutture) sono particolarmente bisognosi di essere comunicati.